rassegna stampa

Olsen fissa gli obiettivi: “Imparare l’italiano e volare in Champions”

LaPresse

Il portiere svedese: "Non vedo l’ora di giocare col Porto. La lingua? Difficile, mi arrangio. A Roma mi sento a casa"

Redazione

Da quando è a Roma Olsen ha sconfitto critiche e scetticismo, ora si gode la Capitale serenamente. Ad iniziare da suo eldorado di Casal Palocco, con l’amore della moglie Mia e dei due figli, Alicia e Alexander.

Del resto, che Olsen oramai sia un punto fermo anche per il futuro della Roma è quasi una certezza. E lo sarà ancora di più quando avrà definitivamente imparato la lingua, inserendosi completamente nel tessuto sociale della squadra, ma anche della città. "Adesso a Roma mi sento come se fossi a casa – dice il gigante di Malmoe – Ovviamente mi mancano la famiglia e gli amici svedesi, ma siamo in una città fantastica e non fanno fatica a raggiungermi. La sfida più dura è chiaramente imparare la lingua. Vado a lezione un paio di volte alla settimana, capisco sempre di più, ma è difficile parlare l’italiano. Ci arriverò però, sono sicuro. Nello spogliatoio parlo inglese. O a volte mischio, magari dico una parola in italiano e un paio in inglese"". Un po’ come succede con CengizUnder, una strana amicizia la loro, nata sul fatto che condividono lo stesso procuratore. Il gigante svedese e il folletto turco, quando si ab- bracciano (come alla fine di Svezia-Turchia) fa quasi effetto vederli insieme, vista la differenza di 25 centimetri. "È un’amicizia complicata, è vero. Nessuno dei due parla bene ita- liano. Io poi non parlo turco e lui niente di svedese o inglese Non so come può funzionare a livello di amicizia, ma funziona. Ma qualche parola in comu- ne l’abbiamo. E in qualche modo riusciamo anche a capirci".

(A. Pugliese)