rassegna stampa

Ma attenti al Liverpool, è l’opposto del Barça

I Reds sono meno presuntuosi dei blaugrana, più affamati e hanno una carica psicologica spaventosa. Non palleggiano, verticalizzano. Non aspettano Messi, ma innescano Salah

Redazione

Il rischio vero per la Roma è restare «prigioniera» del Barcellona e di una notte irripetibile, scrive Fabio Licari su "La Gazzetta dello Sport". Stasera sarà tutta un’altra storia, e ripensare all’Olimpico farebbe forse perdere di vista il fatto che il Liverpool, tra le semifinaliste di Champions, è forse il più lontano dal Barça. Quel 3-0 memorabile non dev’essere un capitolo chiuso ma il punto di non ritorno nel processo di consapevolezza. Però adesso si cambia. Il Liverpool è meno presuntuoso del Barça, più affamato e ha una carica psicologica spaventosa pari ai giallorossi. Non palleggia, verticalizza. Non aspetta Messi, ma innesca Salah. Non sa rinunciare alla propensione offensiva, ma perde consistenza dietro. Su questi aspetti dovrà giocare Di Francesco che ha dimostrato di interpretare i rivali come pochi altri tecnici. Anche la difesa a tre potrebbe essere messa da parte, dovendo affrontare una squadra che ha nel tridente offensivo il punto di forza.

Il Liverpool non si farà sorprendere tra le linee, non imiterà gli imbolsiti catalani. Ma ad Anfield dovrà comunque fare la partita. E questo può concedere un vantaggio tattico alla Roma, la possibilità di gestire linee della difesa e tempi delle ripartenze. Quello che si chiede ai giallorossi è di non rinunciare mai a giocare: nel tempio di Anfield, con quello che c’è in gioco, non gli perdoneremmo mai il contrario.