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rassegna stampa

L’esame giallorosso. Olimpico blindato: DiFra si aspetta la difesa europea

La Roma balla, ma in casa solo 2 gol subiti in 7 gare di Champions. Col Cska c’è Manolas, non Kolarov

Redazione

Di Francesco sa che il Cska Mosca, stasera, può valere tanto nel futuro della Roma. Come sa che all’Olimpico, in Champions, la sua squadra difficilmente sbaglia gara, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Ed infatti la Roma europea in casa viene da 6 vittorie consecutive e nelle 7 partite con Di Francesco ha portato a casa 19 punti, con 17 gol fatti e solo due subiti. Per battere il Cska bisogna ripartire da quella difesa impenetrabile lontana parente di quella attuale, capace di subire ben 15 gol nelle 11 gare di questo inizio di stagione.

Di Francesco rimette dentro Manolas (a riposo con la Spal) e sperava di recuperare sia Kolarov a sinistra sia De Rossi davanti alla difesa, bravo negli aiuti e nelle schermature difensive. Kolarov però non dovrebbe farcela e forse andrà in panchina in caso di necessità, De Rossi invece dovrebbe stringere i denti, ma anche lui non è al meglio. "Il Cska ha talento in attacco, con due trequartisti bravi come Dzagoev e Vlasic – dice Di FrancescoMa sappiamo che tende a non aggredirti ed a ripartire. Dobbiamo cambiare gli atteggiamenti e ricostruire alcune cose a livello mentale, gli alti e i bassi mi tormentano. Vero, forse abbiamo anche delle carenze a livello di personalità. I giovani? Questa è la squadra che abbiamo, a volte va bastonata e a volte tutelata. Io do una possibilità a tutti, la crescita dei giovani passa anche dagli errori e dai passaggi a vuoto negli atteggiamenti, ma la Roma non si può permettere di aspettare molto. Chi non regge alla lunga è out".

Niente più cali di tensione, men che meno al centro della difesa. Lo sa anche Fazio: "Quelle con il Cska sono due gare vitali per gli ottavi, stasera ci servirà determinazione e cattiveria". E quando DiFra lo indica come esempio per i giovani per la sua professionalità fuori dal campo, Fazio chiude così: "In Argentina si dice che non bisogna dare lezioni ma esempi".