rassegna stampa

La “prima” di Kessie ammalia l’Olimpico. E sul futuro se la ride

L’ivoriano: "Io giallorosso? Non lo so". D’Alessandro gli fa da Cicerone

Redazione

«Sì, sto mostrando a Franck la sua nuova casa». Sono queste le parole sussurrate ieri all'Olimpico da Marco D'Alessandro, ex della Roma ora all'Atalanta, a Franck Kessie. Non è più un segreto e non saranno le resistenze del suo agente George Atangana a far saltare un affare chiuso tra le due società, a suon di milioni di euro, per l'esattezza 25, scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".

"Ma il prossimo anno giocherai qui?", la domanda nella pancia dello stadio. "Non lo so", la risposta ragionata. Ma le parole non andavano mica d’accordo con il linguaggio del corpo, con quella risata a mille denti regalata ai cronisti. Valeva più di una conferma, per Atangana e pure per chi non avesse ancora capito il tipo d’investimento deciso dalla Roma. Un agile trattore, una Ferrari per andare a fare la spesa. Un Furino che Gasperini ha piazzato a uomo su Nainggolan come non si faceva neppure negli anni Settanta. Ma l’efficacia vale più dell’eleganza, a costo di non rinunciarvi del tutto. E così non solo Furino, pure qualche spruzzata di Schuster. Kessie è un giocatore davvero completo, che all’Olimpico ha dato la sensazione di poter davvero ricoprire mille e un ruolo, di saper dettare l’ultimo passaggio e magari l’azione successiva di fare a sportellate con Strootman, Nainggolan e la Roma tutta. I 51 palloni toccati in campo da Kessie sono l’unica – per quanto futuribile – consolazione del sabato di Pasqua romanista.