rassegna stampa

Kolarov, Pastore, Defrel e Ramirez: questa è anche la sfida di Sabatini

Tanti i giocatori in campo domani che devono la loro esplosione al direttore sportivo

Redazione

La partita lui la vedrà da casa, in attesa che i miglioramenti fisici siano definitivi. E il cuore, ovviamente, batterà a ritmi altissimi, ma solo per le emozioni calcistiche. Perché da una parte ci sarà il suo passato più intenso, quello a tinte giallorosse, e dall’altra ciò che doveva e dovrà ancora essere il suo futuro, con il blucerchiato sullo sfondo. La partita di domani sera - scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport" - è ovviamente anche la partita di Walter Sabatini

Saranno tanti i giocatori in campo ancora emanazione diretta o meno di Sabatini. Nella Roma Manolas che portò a Trigoria per sostituire Benatia; o Fazio, che arrivò con un pizzico di scetticismo ma con il "benestare" di Baldini. E poi Dzeko, che l’ex d.s. giallorosso andò a prendere tra viaggi infiniti, compreso uno in Bosnia, a casa di Edin, per convincerlo a firmare. Ma anche El Shaarawy, che arrivò a gennaio 2016 con Perotti per sistemare le cose e fare subito un paio di regali importanti a Spalletti. E poi loro due, Kolarov e Pastore, praticamente due dei figli calcistici di Sabatini: il serbo che alla Roma ce l’ha portato Monchi, ma che se ha scoperto il grande calcio e l’Italia è proprio merito di Sabatini, che nel 2007 lo portò dall’OFK Belgrado alla Lazio; e l’argentino che Walter andò a scovare in Argentina, per portarlo poi al Palermo.

E poi ci sono gli uomini con cui Sabatini ha provato a costruire questa terza Sampdoria di Marco Giampaolo: Audero, Tonelli, Ekdal ma soprattutto Defrel, che è arrivato proprio dalla Roma ed a cui il responsabile dell’area tecnica ha provato (riuscendoci) a ridare una vita calcistica di alto livello. Ma anche Gaston Ramirez, uno che Sabatini nel 2011 provò a portare anche alla Roma e che è sempre stato tra i nomi segnati con il circoletto rosso.