rassegna stampa

Ha vinto l’Olimpico. L’aquila, Goethe e le magie. Che spettacolo sugli spalti

Sul campo finisce 0-0, ma a sfidarsi sono anche le tifoserie: due le coreografie da parte delle curve

Redazione

E alla fine l’Olimpico applaude tutti. Al termine di una settimana che, fisicamente e mentalmente, aveva provato le due squadre, Lazio e Roma se la giocano fino al novantesimo e i tifosi glielo riconoscono. Tutte e due vogliono vincere, Eusebio Di Francesco e i suoi per chiudere dei giorni perfetti, Simone Inzaghi e i suoi per dimenticare la disfatta di Salisburgo. Le due curve ce la mettono tutta per aiutarli: coreografie all’inizio, cori incessanti per tutta la partita, sfottò più o meno leciti ma, almeno all’interno dello stadio, senza esagerare. Anche per questo lo 0-0 sa tanto di occasione persa, perché una cornice così magari meritava qualche gol.

Il primo derby notturno dopo cinque anni di sera in campionato - riporta "La Gazzetta dello Sport" - inizia come al solito prima delle 20.45. Il lato Nord dello stadio è pieno, la curva Sud anche. Al momento dell’inno ecco le coreografie (e pure qualche petardo di troppo): la Lazio sceglie di scrivere: "Ciò che nasce puro più grande vivrà", con un’enorme aquila al centro della curva, la Roma espone i monumenti e aggiunge una frase di Goethe tradotta da Pirandello: "Una lupa i gemelli nutre e si chiama Roma la sovrana del mondo". Partono senza sosta video e foto, poi si inizia a giocare.

La partita scorre via sui binari del nervosismo, anche se il pareggio di sabato dell’Inter autorizza a non avere troppa ansia, i gol non arrivano e le emozioni sono concentrate nel finale, quando la Lazio resta in 10 per l’espulsione di Radu e la Roma,  si espone a qualche contropiede. Dzeko impegna Strakosha e coglie la traversa, Milinkovic prova a sorprendere Alisson. Niente. Sul campo se ne riparlerà la prossima stagione. Su social e radio, invece, non è finita. C’è la Champions, quella che la Roma si sta giocando e quella che giallorossi e biancocelesti vogliono conquistare per il prossimo anno. Sarà ancora derby fino a maggio.

(C. Zucchelli - E. Bergonzini)