rassegna stampa

Garcia: «Non c’è nulla da salvare». Sabatini: «Così è drammatica»

«Questa squadra ha bisogno di giocare bene per esaltarsi, altrimenti vengono fuori tutti i suoi limiti di personalità. Il mercato di gennaio? Pensavo di non dover intervenire, ora devo rifletterci su», ha dichiarato il ds giallorosso

Redazione

«Sono sicuro che il cielo è blu dietro alle nuvole», dice Rudi Garcia, che ha ancora la fiducia della società e on rischia la panchina. Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", la sconfitta con l’Atalanta non cambia lo scenario a brevissima scadenza. Lo stesso tecnico ribadisce: «no, non mi dimetto. Chi immagina che io possa farlo, evidentemente non mi conosce. Sono deluso e arrabbiato, ma non mollo. I numeri sono dalla mia parte. Certo, mi prendo le mia responsabilità, ora c’è solo da star zitti e tirare fuori il meglio, restando uniti». Poi, magari ci sarebbe pure da sistemare una squadra dominata tatticamente dall’Atalanta: «C’è poco da salvare della partita – dice ancora il francese –. Ma non credo che questa sconfitta sia collegata a quella di Barcellona. Dobbiamo solo ritrovare il nostro gioco. Se mi sento in bilico? Questo dovete chiederlo alla società...».

Sabatini ribadisce la linea societaria: «Garcia non è in discussione, andremo avanti con lui fino alla fine perché si merita la Roma – dice dopo essere stato nello spogliatoio per parlare alla squadra –. Con lui soffriremo, non credo ai giocatori che per far fuori un allenatore giocano male. Pallotta? Sarà qui tra poco, la società è alle strette. Ma non viene certo per tagliare una testa». Fiducia, nonostante ci siano differenze di vedute: «Spesso non siamo d’accordo, ma poi quando lui prende una decisione io la difendo fino in fondo. Non esiste nessuna guerra fredda tra di noi, io esprimo valutazioni calcistiche, ma non è detto che siano la verità assoluta». Di certo però c’è che le scelte e i gradimenti dei due sono diversi, a volte anche opposti. «Non cerco alibi, ma abbiamo costruito la squadra per giocare con due veloci come Salah e Gervinho. Iturbe? È in una sofferenza terribile. Gli troveremo una soluzione, ma senza abbandonarlo». È il saluto ufficiale all’argentino, che a gennaio andrà a giocare altrove. Anche se poi il problema per Sabatini è un altro: «Questa squadra ha bisogno di giocare bene per esaltarsi, altrimenti vengono fuori tutti i suoi limiti di personalità. Il mercato di gennaio? Pensavo di non dover intervenire, ora devo rifletterci su».

(D. Stoppini/A. Pugliese)