rassegna stampa

Diritti tv, si studia una terza via

La situazione potrebbe risolversi con un accordo ponte per permettere a MediaPro di creare il canale tematico

Redazione

In attesa della prossima assemblea di lunedì, le ore scorrono in modalità apparentemente interlocutoria. Eppure, riporta La Gazzetta dello Sport, i telefoni sono bollenti perché l’intero sistema calcio è condizionato dal grande caos dei diritti tv della Serie A. La Lega li ha venduti a Mediapro per 1050 milioni a stagione (Sky e Mediaset si erano fermate a 830), ma l’intermediario spagnolo si è visto bocciare il bando di rivendita dal Tribunale di Milano e, aspettando il reclamo del 7 giugno, non ha fornito le garanzie finanziarie richieste. I presidenti del massimo campionato sono spaccati. Da un lato chi chiede la risoluzione del contratto con Mediapro per riprendersi i diritti e rivolgersi direttamente al mercato, dall’altro chi temporeggia in modo da continuare a praticare la strategia dei due forni e non "consegnarsi" a una Sky sempre più dominus del panorama audiovisivo italiano. A questa seconda schiera appartiene Urbano Cairo, che mercoledì si è astenuto col suo Torino assieme a Cagliari, Genoa, Milan e Udinese, con Chievo e Lazio assenti, mentre a favore della risoluzione (quorum a 12) hanno votato Atalanta, Bologna, Fiorentina, Inter, Juventus, Napoli, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Spal. A meno di tre mesi dal via del prossimo campionato, il rischio forte è che tutti si facciano molto male: Mediapro, Sky, la stessa Lega. Alcuni club sperano in un compromesso, una sorta di terza via tra la rottura con Mediapro e il contestuale abbraccio a Sky e la conferma del contratto con gli spagnoli, di fatto impossibilitati a commercializzare i diritti. Sottotraccia si lavora a un armistizio, attraverso una risoluzione consensuale del contratto Mediapro-Lega e trattative parallele di via Rosellini con gli spagnoli e Sky. Lo sbocco potrebbe essere un accordo-ponte per un anno o una vendita per il triennio ma con la facoltà per la Lega di uscire al termine della prima stagione: la soluzione temporanea non estrometterebbe l’emittente di Murdoch e consentirebbe ai club di lavorare con Mediapro al canale tematico. Nel frattempo lunedì verranno esaminate le nuove coperture finanziarie di Mediapro, che ha promesso di versare 186 milioni a titolo di garanzia, in aggiunta alla rata da 203 milioni di luglio (nella tarda serata di ieri si è concluso il cda della capogruppo Imagina). Dal canto suo Sky continua a manifestare il suo impegno a offrire, assieme a Perform, tra 950 e 970 milioni. I club sono a un bivio e restano, al momento, profondamente divisi. Prima o poi dovranno ricompattarsi.