rassegna stampa

Di Francesco, gioco verticale con il 4-3-3. Gli piace Dzeko. E Berardi…

Un anno fa il prossimo tecnico della Roma spiegò calcio in una lunga intervista alla Gazzetta: "Domenico? Titolare dappertutto"

Redazione

"Chi non risica non rosica", disse Eusebio Di Francesco più di un anno fa, quando a casa Gazzetta arrivò a spiegare il suo calcio. Una vera e propria lezione di tattica. Ecco cosa i tifosi giallorossi devono aspettarsi da lui, scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".

Prima di tutto, il modulo: "Se una squadra mi sceglie sa cosa mi piace, quindi dovrà sposare il mio modo di giocare. Il 4-3-3 ha un solo problema: fai fatica ad andare a marcare il play avversario. Per il resto, è spettacolare. Io in allenamento non lavoro mai su un secondo sistema di gioco". Per quanto con il Sassuolo il 4-2-3-1 in qualche occasione s’è visto. Non un integralista, dunque. "Zeman è l’allenatore che mi ha lasciato di più, ma non sono zemaniano, sono difranceschiano: va bene l’aggressione ma non sempre. A volte bisogna temporeggiare. In ogni caso è fondamentale l’equilibrio: la squadra si muove compatta e, se un terzino attacca, l’altro resta vicino ai difensori centrali. Ma il mio calcio è palla in verticale, due passaggi in orizzontale sono già troppi".

A Roma Di Francesco troverà Dzeko, uno dei suoi attaccanti preferiti: "Mi piace, anche se non sta giocando al massimo", disse nel marzo del 2016. Di Pellegrini aggiunse: "Ha grandi margini, è molto interessante. E ha una gran qualità: la disponibilità. Così si fa strada". Occhio poi a un altro nome: "Berardi potrebbe fare il titolare ovunque". Ecco perché è un obiettivo della Roma che verrà.