rassegna stampa

Delneri contro Spalletti: storie di incroci e dispetti

I due tecnici conservano nel loro passato l'esperienza sulle panchine di Roma e Udinese. Due destini incrociati

Redazione

Era il lontano 2005 quando le strade di Gigi Delneri e Luciano Spalletti si incrociarono. Il tecnico di Certaldo viveva una stagione paradisiaca sulla panchina dell'Udinese, mentre l'ex allenatore del Chievo Verona, subentrato a campionato in corso al posto di Rudi Voeller, non riuscì ad incidere nell'ambiente giallorosso. In quell'anno di Serie A, esattamente il 10 novembre 2004, all'Olimpico arrivarono i friulani, che con una doppietta di Iaquinta e il sigillo finale di Pizarro espugnarono il fortino della Roma.

Una stagione non da ricordare per Delneri, che venne esonerato a marzo. "Sei mesi che mi portarono a un passo dalla depressione, l’ambiente si aspettava risultati non consoni alla squadra", dichiarò tempo fa il tecnico. Spalletti, invece, alla fine chiuse 4°, conquistando la prima Champions League nella storia dell'Udinese. Il toscano, però, non la disputò, proprio perché durante l'estate del 2005 fece i bagagli e si trasferì a Trigoria. "Rivedo molto di quella squadra nella Roma di oggi — dice — Lì c’erano uomini veri, come qui. Gente come Muzzi, Giannichedda, Pinzi, Fiore, Sottil, Sensini e De Sanctis. Una squadra bellissima, capace di andare sempre al di là delle proprie possibilità e dei traguardi obiettivi per l’Udinese. Esattamente come questa Roma".

Un passaggio di testimone tra Delneri e Spalletti, intervallato dal periodo sulla panchina giallorossa di Bruno Conti. Oggi pomeriggio, i due tecnici si ritroveranno ancora. Lo scorso anno fu Delneri a dare il bentornato a Spalletti nel campionato nostrano, bloccando la Roma in casa con l'Hellas Verona per 1-1. Destini incrociati, appunto, anche perché - come riporta La Gazzetta dello Sport - con quei due punti in più la Roma avrebbe chiuso seconda, sbarcando nella Champions, senza dover passare dai preliminari, poi persi con il Porto. "La ricordo quella partita, l’avessimo vinta... — dichiara Spalletti — Delneri è un grande allenatore, da cui abbiamo preso tutti molto. L’ha sempre messa sulla battaglia, sulla velocità, sui ribaltamenti continui. Pochi tatticismi e difesa alta, sempre a rischio di imbarcate per le sue scelte, ma con grande coerenza. Anche ora ti toglie il fiato, ti stuzzica e ti salta addosso per fare la partita".

"Juventus e Napoli hanno come numeri qualcosa in più di noi. L’ho già detto, a ma la squadra sta bene così, non chiedo nulla. Ma se resteremo questi è evidente che ci sarà un momento in cui saremo destinati a faticare, dovendo giocare 11 gare in 40 giorni. Alzerei la voce se capissi che la società opera per racimolare soldini e metterli sotto il materasso. Ma so che ci sta mettendo tutto quel che può per trovare una soluzione e sopperire a queste difficoltà". Difficoltà, le stesse che Delneri vuole creare alla Roma.

Di certo, per farlo dovrà fermare il primo dei lottatori giallorossi: "Abbiamo schermato Banega e prima i trequartisti di Samp e Genoa, troveremo anche questa volta la soluzione giusta per bloccare Nainggolan — ammette l’allenatore dell’Udinese in conferenzaRoma per me è stata una tappa importante, anche nelle sue negatività mi ha lasciato dentro delle cose. Spalletti? Siamo cresciuti di pari passo, lo stimo molto. È un grande allenatore, che ha conseguito risultati importanti. Basta vedere la rinascita di Dzeko. Cosa gli ruberei? Forse solo qualche anno di età...".

(A. Pugliese)