rassegna stampa

C’è “Mr Wolf”, il progetto decolla. Con lui la giunta cambia linea

L'Avvocato Lanzalone è la figura chiave dell'indagine sullo stadio della Roma

Redazione

Lanzalone, avvocato genovese che ormai un anno e mezzo fa Di Maio spedì a Roma come consulente in soccorso della sindaca Raggi, è il nome chiave di questa indagine. Come scrive La Gazzetta dello Sport, con la sua irruzione sulla scena, all’inizio del 2017, il lavoro del procuratore Paolo Ielo fa un salto di qualità. "Di fatto agiva come un pubblico ufficiale", sostiene la Procura. È con le manovre e le decisioni suggerite da Lanzalone, infatti, che gli interessi pubblici riescono finalmente a combaciare con quelli privati. E lo stesso Parnasi, intercettato, ammette: "È lui che ha fatto lo stadio... io ero dato per spacciato perché avevano messo assessore Berdini, un pazzo totale". Il consulente Lanzalone, nel frattempo divenuto presidente Acea – carica da cui ora potrebbe dimettersi –, trova la quadra, anche qualche mese dopo, quando si tratta di decidere che tipo di delibera sottoporre all’assemblea capitolina, se una versione completamente nuova o una, cosiddetta di "novazione", che contenga solo gli aggiornamenti del testo Marino approvato a fine 2014. Lanzalone opta per inserire solo le modifiche, e in questo modo di fatto consente al dossier di tornare nella Conferenza di servizi saltando i tempi preliminari. Un bel regalo. In generale, l’ordinanza del gip Tomaselli dimostra come tra i proponenti del progetto ci sia sempre la massima attenzione a soddisfare gli appetiti di Lanzalone, ben oltre gli episodi corruttivi contestati. Anche il d.g. della Roma Mauro Baldissoni si prodiga perché all’avvocato ligure finiscano i biglietti di Roma-Genoa. E Parnasi, con i buoni uffici di Luigi Bisignani, si impegna anche a modificare un articolo di Dagospia, che l’avvocato genovese non gradisce perché contiene riferimenti alla sua vita privata. Detto fatto, ogni suo desiderio era un ordine.

(A. Catapano)