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rassegna stampa

Alisson salva la Roma. Giallorossi alle corde, contro l’Atletico soffrono ma reggono

Un solo tiro in porta contro gli 11 e i 2 pali degli spagnoli. Inedito Di Francesco: passa a 5 in difesa per proteggersi

Redazione

Sopravvissuta. Sull’orlo del precipizio, a penzoloni nel vuoto, la Roma si è aggrappata ai guantoni del suo portiere, Alisson, protagonista assoluto della notte dell’Olimpico. C’è stata fortuna: gli spagnoli hanno colpito due pali con Saul e il bilancio dei tiri in porta provoca imbarazzo, 13 a uno per gli ospiti. C’è stata un po’ di ingiustizia: sullo 0-0 l’arbitro avrebbe dovuto fischiare un rigore ai giallorossi per netto mani di Vietto. Un punto che vale oro, come riporta Vernazza su La Gazzetta dello Sport.

L’Atletico Madrid era il peggior avversario che potesse capitare alla Roma, per certi versi sarebbe stato meglio vedersela con gli extraterrestri del Real, perché la mente sarebbe stata più sgombra e ci si sarebbe mossi con più leggerezza. L’Atletico applica codici consolidati, è squadra infida, che poco concede e molto punisce con ripartenze così veloci che neppure ti accorgi di subirle. La Roma sta imparando l’alfabeto di Di Francesco, ma ieri sera i giallorossi hanno declinato a malapena un paio di lettere del nuovo verbo.

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E’ stato per lunghi tratti un match a sviluppo esterno. L’Atletico è partito forte a sinistra con la catena Filipe Luis-Koke. Visto che Defrel e Bruno Peres non ce la facevano a contenerli, Di Francesco nel giro di pochi minuti ha invertito gli interni: Strootman è passato a sinistra e Nainggolan sul centro-destra. Il belga ha rattoppato tanti buchi, ha costretto Filipe Luis ad abbassare un po’ la cresta. Sull’altro versante, fuochi d’artificio tra le coppie Kolarov-Perotti e Juanfran-Saul. Giusta l’intuizione di abbassare De Rossi fin quasi sulla linea dei centrali per contenere le fregole del biondo Griezmann e di Vietto. L’Atletico ha costruito migliori e più abbondanti occasioni, Saul ha scheggiato il primo dei suoi due pali di giornata. Dzeko però ha avuto una grande palla-gol e l’ha devoluta alla Curva Sud, Nainggolan ha impegnato Oblak con quello che sarebbe diventato l’unico tiro giallorosso nello specchio, una specie di reperto archeologico. Il possesso palla del primo tempo è stato romanista, seppure di poco, 52,5% a 47,5%. Nel primo tempo c’è stato relativo equilibrio e riguardando in tv il mani di Vietto si poteva rimpiangere qualcosa. Viva lo 0-0, anche se il dopo-partita è stato tossico: Dzeko contro Di Francesco, urge rapido chiarimento.