rassegna stampa

Una Roma a metà

I giallorossi tornano a casa con una sconfitta che lascia sì aperto ancora uno spiraglio per la gara di ritorno, ma porta con sé anche tanta amarezza per lo sviluppo della serata

Redazione

La Roma in Ucraina si butta via nella gara d’andata degli ottavi di finale di Champions, scrive Il Tempo. Torna a casa con una sconfitta che lascia sì aperto ancora uno spiraglio per la gara di ritorno, ma porta con sé anche tanta amarezza per lo sviluppo della serata. Recrimina Di Francesco che aveva la gara in pugno per un tempo, perché dopo il vantaggio del solito Under (il piccolo turco non guarda in faccia nessuno e segna, al suo esordio in Champions, il quinto gol nelle ultime quattro gare) la Roma sembrava poter chiudere il discorso.

Ma ancora una volta commette troppi errori sotto porta, almeno due gol sbagliati da Dzeko, prima del solito crollo dopo aver incassato l’immeritata rete del pari. Buco clamoroso di Florenzi (che Di Francesco ha mandato in campo nonostante l’influenza). Da lì in avanti la Roma s’è fermata, quasi terrorizzata, così il raddoppio firmato da Fred su una punizione che Strootman avrebbe potuto evitare, è arrivato quasi scontato. Anzi, poteva anche andare peggio se nel finale proprio quel Peres che Di Francesco non aveva voluto mettere titolare non avesse salvato la porta giallorossa, d’istinto, con Alisson battuto a terra.

Il bilancio come sempre porta cose buone e altre cattive. Di buono c’è il piccolo turco che continua a segnare (e pensare che si era anche ipotizzato per un momento di non rischiarlo per la Champions), un Perotti tornato su ottimi livelli e il solito Alisson: portiere pazzesco che sarà il vero nodo del prossimo mercato giallorosso. Non si può perdere. Da dimenticare invece, oltre alla serata "no" di Florenzi (almeno con l’alibi dell’influenza intestinale del giorno prima), la mancanza del peso specifico di Dzeko (troppo poco il solo assist a Under per arrivare alla sufficienza), un De Rossi ancora lontano dalla forma migliore e un Nainggolan irriconoscibile. Ora, se per provare a ribaltare questo 2-1 in Champions (si può fare) ci sono tre settimane per recuperare testa ed energie, la cosa che più preoccupa è il campionato: così non si va lontano. Perché i prossimi dieci giorni saranno decisivi per la stagione giallorossa: e non solo. Domenica sera all’Olimpico arriva il ritrovato Milan di Gattuso che non perde più una partita, poi il sabato successivo delicatissima trasferta a Napoli. È il crocevia della stagione prima del Torino e il ritorno contro lo Shakthar che può cambiare tutto.