rassegna stampa

Ufficiali le seconde squadre

Costacurta: "L’obiettivo è quello di consentire ai giovani di maturare e far crescere la qualità dei nostri campionati e delle Nazionali azzurre, a partire dall’U21"

Redazione

Squadre B nel campionato di C per i club di A. Non è uno scioglilingua, è la rivoluzione del calcio italiano. La Figc ha ufficializzato la riforma e il progetto delle seconde squadre vedrà la luce già nella prossima stagione, ma solo in quella successiva andrà pienamente a regime, perché nel 2018-19 saranno pochi i posti disponibili e dipenderanno dall’"eventuale vacanza in organico" a 60 club in Lega Pro.

Qualora, dunque, ci fossero fallimenti e società che non sono in grado di iscriversi, l’ordine sarebbe il seguente: una seconda squadra di A, una retrocessa dalla serie C e una che abbia disputato il Campionato Interregionale.

Le "big", Roma compresa, come riporta Il Tempo, sono pronte a segnarsi (entro il 27 luglio). L’obiettivo è quello di "consentire ai giovani di maturare e far crescere la qualità dei nostri campionati e delle Nazionali azzurre, a partire dall’U21", spiega il vice commissario Costacurta. Idee chiare, regole già scritte per formare la rosa: 23 calciatori, di cui 19 nati dal 1° gennaio 1996 e almeno 16 di quelli inseriti nella distinta di gara dovranno essere stati tesserati in una società affiliata alla Figc per un minimo di 7 stagioni. Un baby che gioca nella seconda squadra può salire all’occorrenza tra i grandi, ma se dovesse farlo per più di 5 volte non potrebbe più tornare indietro. La promozione in B è concessa,ma mai potrà verificarsi la partecipazione allo stesso campionato della prima squadra, o addirittura a una categoria superiore.