rassegna stampa

Roma-Spalletti, l’ora della verità

Abbandonata la corsa allo strapotere della Juventus, rimane la delusione degli insuccessi nelle coppe e la possibilità, non del tutto svanita, di un nuovo cambio di rotta

Redazione

Il concetto base è sempre lo stesso, soltanto la strategia di comunicazione sembra essere cambiata. Ancora una volta. La nebulosa che continua a coprire il futuro di Luciano Spalletti si arricchisce però di un nuovo indizio, quello che il tecnico romanista fornisce in modo chiaro dopo la vittoria di Pescara: «Il secondo posto sarebbe un risultato eccezionale e per risultati come questi si inverte facilmente il pensiero futuro». Abbandonata quindi la corsa allo strapotere della Juventus, rimane la delusione degli insuccessi nelle coppe e la possibilità, non del tutto svanita, di un nuovo cambio di rotta.

L'appuntamento comunque è stato e sarà rimandato finché la Roma non avrà la sicurezza di aver messo le mani sull'ingresso diretto in Champions League, una condizione necessaria per garantire al club una maggiore manovrabilità finanziaria nella prossima stagione. Spalletti d'altronde non ha comunicato alcuna certezza alla dirigenza, motivo per cui lo spiraglio di una permanenza nella Capitale appare ancora come una fiamma flebile, ma non del tutto spenta. Anche perché la Roma non ha mai abbandonato l'ipotesi di proseguire insieme, garantendo sempre la priorità all' attuale allenatore e muovendosi di conseguenza nell'ombra alla ricerca delle disponibilità dei possibili sostituti. All’orizzonte però non ci sono strade definitive, sia dalla parte della società che sul fronte Spalletti, finito nel normale vortice del mercatodellepanchine (ieri a Firenze soltanto un incontro casuale con il dg della Fiorentina Corvino).

Poi c’è Monchi. L'arrivo del nuovo diesse è stato avvertito come un segnale di continuità aziendale, la certezza di provare a mantenere alta la competitività della rosa provando ulteriormente a diminuire le distanzetecniche dalla Juventus. Oggi probabilmente ci sarà modo di conoscersi un po' meglio, in un primo colloquioprivato durante la ripresa degli allenamenti a Trigoria. Nel frattempo lo spagnolo ha approfittato del giorno di riposo concesso alla squadra per ambientarsi all'interno del centro sportivo: un tour più approfondito delle strutture insieme al resto della dirigenza prima di iniziare in modo operativo la settimana di avvicinamento al suo primo derby della Capitale.

In attesa della presentazione ufficiale alla stampa (in programma la prossima settimana) Monchi racconta le prime impressioni in giallorosso ai microfoni di Roma Tv: «Avevo diverse offerte, ma ho scelto questo club perché secondo me si adatta perfettamente al mio modo di lavorare». Generare plus valenze sulle orme del lavoro svolto da Walter Sabatini, ma con una metodologia differente, basata sui dati e sulle statistiche.

La base di partenza pero è uguale per tutti: «Pianiflcare il lavoro è molto importante. Al Siviglia abbiamo costruito, con il contributo di tutti, un modello che è cresciuto gradualmente e che ha raggiunto risultati inimmaginabili. Credo che la Roma abbia già costruito molto, bisogna però continuare a costruire e sono convinto che con una buona programmazione, insieme a Ricky Massara e alle infrastrutture di cui il club è dotato, si possano raggiungere obiettivi importanti». Con il primo obiettivo fissato: «Consolidare la Roma nell'élite del calcio europeo».

(A. Serafini)