rassegna stampa

Roma con lo Shakhtar. Totti: “È andata bene”

Il neo-dirigente parla del sorteggio di Champions: " Non bisogna comunque sottovalutarli". Di Francesco: "Abbiamo lottato per guadagnarci questo pass e ce la metteremo tutta per continuare il nostro cammino"

Redazione

Sì, si può fare. Xabi Alonso pesca meglio di Totti e porta fortuna alle italiane in Champions: sarà Roma contro Shakhtar e Juventus contro Tottenham agli ottavi di finale. Sarebbe andata meglio se dall’urna fossero usciti Basilea e Besiktas, capitate invece a Manchester City e Bayern Monaco, ma poteva sicuramente andare peggio. Nessun brindisi anticipato, comunque, perché arrivati a questo punto della competizione ogni avversario va preso con le molle. E se pure le avversarie esultano c’è poco da stare tranquilli. Pochettino si è detto felice perché la sua famiglia è di Torino, Fonseca, dopo aver vestito i panni di Zorro per festeggiare la qualificazione, sembra non temere più nulla: «La Roma è forte, non sarà facile, ma il Napoli è la squadra migliore in Italia». Eppure l’hanno spedita in Europa League. «Per quello che c’era – ha commentato da Nyon il dirigente Totti, che per i gironi era stato cerimoniere – è andata bene. Non bisogna sottovalutare lo Shakhtar, forte tecnicamente e fisicamente. Sarà una partita apertissima. Io non ho portato male alla Roma, siamo arrivati primi in classifica. Lo dissi che il problema non era nostro, ma di chi ci affrontava. Ora è diverso, è andata e ritorno, ci sono meno possibilità di sbagliare. E loro in casa giocano molto bene».

La bandiera giallorossa attinge ai ricordi da calciatore: nella fase a gironi 2006-2007, la Roma di Spalletti vinse per 4-0 in casa (a segno anche l’ex capitano), ma perse in trasferta per 1-0. In quel caso fu ininfluente, ma nel 2010-2011, agli ottavi di finale, i giallorossi uscirono con le ossa rotte dal doppio confronto con lo Shakhtar: 3-2 per gli ospiti all’Olimpico e netto ko per 3-0 a Donetsk, città da cui i giocatori di Fonseca sono dovuti scappare per colpa della guerra. Ora vivono a Kiev, ma la Dinamo non gli presta lo stadio per via della storica rivalità che in campionato si traduce in una sfida da vertice, con i campioni in carica primi a +3. «Certamente – ha dichiarato il CEO Palkin – non poter giocare alla Donbass Arena è una penalizzazione perché non giochiamo mai realmente in casa, non so dove sfideremo la Roma, siamo stati costretti ad andare a Lviv e poi a Kharkiv». Quest’ultima sarà la meta prescelta, lo stadio è quello del Metalist. «I giallorossi – aggiunge il CEO – vorranno la rivincita del 2011…», ma è quel passato a tenere sull’attenti Di Francesco, che sui social ha detto la sua: «Abbiamo lottato per guadagnarci questo pass e ce la metteremo tutta per continuare il nostro cammino».

L’ex numero 10 è rimasto colpito dal lavoro del tecnico: «Mi ha impressionato e migliorerà ancora. Il piccolo vantaggio che abbiamo sugli ucraini è che il loro campionato si ferma fino a febbraio, ma ora pensiamo alla Serie A, il nostro obiettivo principale. Cercheremo di far diventare la rosa ancora più competitiva». Totti fa l’assist a Monchi, che tre rinforzi li ha già individuati: «Schick, Palmieri e Defrel saranno i migliori “acquisti”. Questa Roma può essere una delle grandi d’Europa». Il destino non si è accanito e ha portato il Siviglia lontano da lui, a Manchester fronte United: «L’ho detto prima del sorteggio che non lo volevo prendere. Ci è toccato lo Shakhtar, poteva andarci peggio, ma non significa che è andata bene. Dobbiamo gestire bene le forze sapendo che è più importante il campionato». La Roma ha le sue priorità e quando scatterà l’ora della doppia sfida europea il calendario della A le proporrà l’Udinese in trasferta prima dell’impegno in Ucraina il 21 febbraio, e tre giorni dopo il Milan all’Olimpico, poi sarà il Torino ad anticipare lo Shakhtar nella capitale (13 marzo), poi, conclusi gli ottavi, i giallorossi faranno visita al Crotone. «Per me – dice il diesse – è sempre meglio giocare la seconda partita in casa».