rassegna stampa

Italia, che sVentura

La peggior nazionale di sempre, figlia della confusione, va a casa con la faccia piena di vergogna

Redazione

E adesso tutti a casa per favore. Come nel 2014 in Brasile quando Prandelli e Abete si dimisero dopo la sciagurata trasferta mondiale. Lì almeno al mondiale ci siamo andati, stavolta no e i giochi di Russia li vedremo solo in tv. Vergognatevi tutti. Con la Svezia a San Siro finisce 0-0 che garantisce agli scandinavi il biglietto per il Cremlino. Noi a casa, come ci va Ventura e una dirigenza che ha scelto l’uomo sbagliato per il dopo Conte. Inutile fare giri di parole. È l’apocalisse per il calcio italiano, umiliato, offeso e strapazzato da una modesta formazione che ha solo fatto il suo, con coraggio. A noi è mancato tutto. Gioco, idee, persino quel veleno calcistico che nel momento del bisogno non è mai mancato. Ventura sbaglia tutto anche stavolta, modulo, uomini. Il gioco non c’è, le idee sono confuse. Dovevano giocare solo al calcio per avere ragione degli avversari, ma abbiamo preferito i calcioni, quelli che evidentemente Ventura ha insegnato in questi mesi alla squadra. A casa a testa bassa, senza se, senza ma, senza attenuanti.

San Siro è una bolgia, coreografia da urlo. Si parte con l’Italia disegnata come aveva annunciato e con l’1-0 di Stoccolma da recuperare. C’è subito da forzare i ritmi, la Svezia gioca alta, ancora in pressing asfissiante sul portatore di palla. E si capisce subito che non sarà facile. La frenesia comincia giocare brutti scherzi agli azzurri, errori nei assaggi e nelle uscite, sempre in ritardo sulle seconde palle. La Svezia fa quello che deve fare, è l’Italia che non ce la fa a sfondare. Florenzi interno di sinistra è una bestemmia anche se il romanista si danna l’anima, Darmian corre tanto ma senza incidere. Jorginho e Gabbiadini, i neo innesti, sembrano pesci fuori d’acqua. Il napoletano si guarda intorno e scopre un mondo diverso da quello azzurro di Napoli, Gabbiadini gioca a ridosso di Immobile e fatica a trovare la giusta posizione, Candreva non sfonda. Dietro monumentale Barzagli. Episodio dubbio al nono quando Parolo in area viene toccato ma per Lahoz c’è nulla. In mezzo l’Italia fatica anche perché si preferisce ripartire con palla lunga per gli esterni coi centrocampisti tagliati fuori. Esce Johansson per infortunio, dentro Svensson. La Svezia tiene e Claesson scalda i guanti di Buffon. Ancora errori in ripartenza per gli azzurri che non trovano sbocchi. Occasionissima per Candreva che però dal limite spara alto. L’Italia sembra destarsi dal torpore nel finale, più per forza di inerzia che per effettive trame di gioco. Palla gol per Immobile al 40’, Granqvist salva a portiere battuto. San Siro alza la voce e prova a spingere gli azzurri. Parolo si fa anticipare al momento del tiro, poi chanche per Florenzi che entra in area da sinistra, Olsen chiude bene. Primo tempo con l’Italia ad attaccare ma senza idee. E la Svezia a difendersi senza assilli. Bisogna cambiare marcia nella ripresa.

Si inizia e Florenzi ne inventa una delle sue in mezza rovesciata, palla fuori di un capello. Dentro Larsson fuori Toivonen nella Svezia. Più calcioni che calcio a San Siro, i minuti scorrono e la frenesia aumenta. Ci prova Chiellini ma colpisce male di controbalzo, niente da fare. Serve vivacità sugli esterni. L’Italia non sa che fare, giro palla quasi al limite dell’inutilità. Si scalda San Siro, gli azzurri no. Hanno in mano la partita ma non graffiano. Ancora mezz’ora di speranza, per ora siamo fuori dal mondiale. Doppio cambio, fuori Darmian e Gabbiadini, dentro El Shaarawy e Belotti. Dentro anche Bernardeschi. Finale arrembante, sfortunato El Shaarawy, San Siro urla, spinge, ma non basta. Neppure i Santi potevano salvarci. Finisce qui, andiamo a casa a testa bassa. La peggior nazionale di sempre, figlia della confusione. A casa con la faccia piena di vergogna. Questo non ce lo dovevano fare.