rassegna stampa

Ventura è al capolinea

Il ct chiede scusa agli italiani ma non lascia la panchina. La Figc non gradisce e impugna la clausola di rescissione

Redazione

Adesso il flop è ufficiale: l’Italia non va in Russia. Niente mondiale. Questa è l’esclusione più dolorosa della storia perché colpisce un movimento già in crisi sia in campo che fuori, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

E lascia strascichi che potrebbero coinvolgere, oltre alla sfera tecnica, anche quella dirigenziale. Non è detto che a pagare sia solo Ventura. Lo stesso Tavecchio ora non è più sicuro di restare e che fa sapere: "Mi prendo quarantott’ore di riflessione".Pure troppe.

Ventura non è più il ct della Nazionale già da ieri. L’abbraccio ai giocatori in lacrime è il suo ultimo gesto in pubblico il gruppo. "Ma non mi sono dimesso perché non ho ancora parlato con nessuno. Dovremo fare un’infinità di valutazioni, ci confronteremo con la Federcalcio".

Ora sarà la Federcalcio a impugnare il contratto e a far scattare la clausola di rescissione inserita quando, lo scorso agosto, gli è stato prolungato il contratto fino all’Europeo del 2020 (il ct rinuncerebbe solo ai 3 milioni del rinnovo). "Il responsabile, quando non centra l’obiettivo è sempre l’allenatore. - dice Ventura a fine gara - Sono dispiaciuto, volevamo andare al mondiale, io e i giocatori. Ma sono orgoglioso di aver guidato la Nazionale e questi grandi campioni. Non è vero che si è rotto qualcosa a Madrid: la conferma si è avuta con la prestazione di San Siro. La colpa è di essere fuori senza aver fatto gol".

Ora bisognerà a questo punto trovare il successore: la prima partita ufficiale sarà in Nation League nel settembre del 2018. Le amichevoli, in casa contro l’Argentina il prossimo 23 marzo e in trasferta contro l’Inghilterra il 27 dello stesso mese, passano invece in secondo piano.

L’identikit del nuovo ct è già chiaro: in panchina andrà un big. Libero c’è Ancelotti che, nelle scorse settimane, è stato esplicito: "E’ ancora presto". Chi tornerebbe, invece, è Conte, vincolato al Chelsea e disposto a salutare Abramovich a fine stagione. È la prima scelta. In corsa restano pure Allegri e Mancini che rispettivamente dovrebbero però lasciare la Juve e lo Zenit.