rassegna stampa

Un presente patetico, un futuro triste

LaPresse

Classifica imbarazzante e prospettive che puzzano di inutile

Redazione

Una vergogna senza fine. Cosa altro aggiungere? Ormai si fa fatica anche a trovare le parole, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero, più o meno giuste, per raccontare quanto di osceno sta regalando la Roma ai propri tifosi. La partita di Cagliari è l’esatta sintesi del triste, per certi versi patetico, campionato della Roma. E dei suoi tesserati, nessuno escluso.

Se non era stato complicato riuscire nell’impresa di farsi rimontare due gol in casa dal Chievo; se non era stato difficile farsi battere dal Bologna che fino a quel momento non aveva segnato neppure un gol; se era stato un gioco da ragazzi farsi superare in casa dalla Spal che veniva da quattro sconfitte di fila; se non era stato problematico perdere in casa di un’Udinese derelitta, quanto accaduto a Cagliari supera tutte le brutture precedenti. Un pareggio che è peggio di una sconfitta per come è maturato, con la Roma capace di farsi rimontare due gol beccando addirittura il secondo in contropiede all’ultimo minuto di gioco e con la squadra avversaria in nove. In nove! Vergogna. La partita; anzi, il campionato sta dimostrando che la Roma ha clamorosamente toppato tutto. In estate, in autunno e, visto l’andazzo, se non (si) cambia rischia di farlo anche in inverno. Con una classifica oggi imbarazzante e prospettive che puzzano di inutile. Vogliamo ancora parlare di quarto posto? Mah.

La Roma non è riuscita a vincere nonostante due gol e due uomini di vantaggio. È possibile fare di peggio? No. E non si venga a dire che anche alla Roma mancavano uomini importanti perché il paragone, anche/ soprattutto economico, tra le due società non è neppure proponibile. Se poi il mercato ha portato a Trigoria ex giocatori sul viale del tramonto, stanchi, appagati e logori; se i vecchi sono sempre più vecchi; se i giovani non sono quei fenomeni che vengono accuratamente descritti come tali per portarsi avanti con le future plusvalenze; se l’allenatore continua sistematicamente a sbagliare mosse tattiche e cambi; se la squadra non ha uno straccio di anima; se non si prende mai di petto la situazione, senza guardare in faccia chicchessia; se nessuno si fa avanti assumendosi responsabilità evidenti, si andrà sempre avanti così. Non c’è scampo. Che brutta fine...