rassegna stampa

Totti studia da direttore

Tanti i patemi in casa Roma. Non ultimo quello del capitano, che studia da direttore tecnico

Redazione

L'atteggiamento dei giocatori della Roma nel post-partita di sabato è emblematico della differenza tra chi vince e chi spera, un giorno, di farlo. Calciatori in trionfo, e poco importa che il terzo posto non porta vittorie, che la Roma è stata eliminata dallo Spezia in Coppa Italia, che si è qualificata agli ottavi di Champions vincendo una sola partita e subendo le umiliazioni di Barcellona e Borisov. E interessa poco anche il fatto che la baracca è stata salvata da Luciano Spalletti, sul quale la dirigenza ha avuto più che qualche dubbio. L'idea, infatti, era arrivare al 15 maggio con Garcia per poi avere le mani libere. Conte, Emery e Pellegrini gli obiettivi in ordine di gradimento, poi sfumati con l'arrivo del tecnico toscano.

L'unico che potrebbe sorridere è il solo che non si accontenta: "Bisogna migliorare, servono giocatori forti", le parole del tecnico. Caceres, con il quale la Roma ha trovato l'intesa, non basta. E nemmeno Ansaldi.  Come anche Duncan e Diawara, buoni per integrare la rosa, non per farle fare il salto di qualità. Spalletti vorrebbe tenere tutti i big ma ha ammesso candidamente che qualcuno dovrà partire. Dello stesso parere De Rossi, che ha auspicato la permanenza di tutti. Ora tocca a Sabatini, dimissionario, che ha detto che l'unico modo per salvare i big è la riuscita della mossa del gatto maculato (uscita non gradita al club). Il primo tentativo è andato a vuoto, con il ds che ha provato a risparmiare i 13 milioni di El Shaarawy proibendo uno scambio con Dzeko, rifiutato da Milanello.

A tenere banco c'è anche il caso Totti. Il problema che si è creato va individuato nel ruolo da dirigente che vorrebbe Totti, ovvero una posizione operativa come quella del direttore tecnico. Per la società è prematuro parlarne ed ecco lo stallo. Intanto ieri Lucio ha lanciato l'ennesimo appello per il mercato: «I calciatori mi hanno assicurato che vogliono restare alla Roma. Se mi dispiacerebbe vedere Pjanic alla Juve? Sono felice se i giocatori sono felici. Loro si devono confrontare con situazioni individuali». Tradotto: 1) Non faccio prigionieri 2) Se c’è qualche problema contrattuale parlatene con la società. La palla passa a Pallotta (probabilmente a Trigoria la prossima settimana) il quale sembra oltremodo felice di potersi giocare nei preliminari i 50 milioni della Champions: «Bella seconda metà di campionato, sono stati tutti bravi!». Il problema è che la serie A non è il Sudamerica, dove nella maggior parte dei casi esiste il torneo di Apertura e di Clausura. Non in Brasile dove il campionato è iniziato sabato e a Gerson non dispiacerebbe restarci fino al termine.

Almeno, questo è il desiderio del padre: «Potrebbe restare in Brasile fino a dicembre, nulla è impossibile ma non è facile». Alisson, invece, è atteso a Roma in giornata.

Sulla questione portieri: De Sanctis verrà rinnovato solo se la Roma non riuscisse a tenere Szczesny.

(Stefano Carina)