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rassegna stampa

Totti, è un lungo addio

Tra ospitate e battute in tv, Francesco ha preso in seria considerazione l’ipotesi di smettere alla fine della stagione

Redazione

"Io voglio continuare a giocare perché mi sento ancora un calciatore a tutti gli effetti" ripeteva Francesco Totti un anno fa di questi tempi. In queste ore, invece, sempre con il contratto in scadenza, il suo messaggio alla società, è diventato: "Il mio futuro? Non ho ancora deciso, potrei continuare a giocare oppure a fare il dirigente o il procuratore".

La differenza c'è, ed è molto evidente, come scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero, oltre che sostanziale. Ma Francesco quando deciderà? Lui qualche idea ce l'ha, ma prima di ufficializzare la scelta vuole capire un paio di cose. Innanzi tutto, che cosa ha intenzione di fare la dirigenza con lui. Che, lo ricordiamo, ha già pronto un contratto di sei anni da dirigente.

Francesco confida in un ruolo operativo, non di rappresentanza: lui è e sarà sempre una (la) bandiera della Roma, non vorrebbe ritrovarsi a fare il gagliardetto. Raccontano che gli piacerebbe restare a contatto quotidiano con la squadra, ma in abiti borghesi non in tuta. Una figura che oggi nella Roma non c'è.

Sono scarse le probabilità che Francesco continui ad essere un calciatore. Luciano Spalletti lo impiega con il contagocce e, al di là di alcune sue dichiarazioni ("Se non confermano Totti io non rimango"), il tecnico lo farà giocare sempre meno.

La sensazione è che Francesco non abbia voglia di mettere fretta a nessuno: il fatto che James Pallotta sia arrivato e ripartito senza incontrarlo non l'ha minimamente turbato. Del suo futuro continuerà a parlare con gli uomini di Pallotta, magari poco con Franco Baldini. Il comportamento della dirigenza finora è stato di attesa, ma se un anno fa Pallotta voleva che Totti smettesse (poi gli hanno fatto cambiare idea), figuriamoci quanto lo voglia dodici mesi dopo.