rassegna stampa

Tor di Valle, il pm indaga sulla cubatura in eccesso

Il PM vuole verificare se l'assegnazione del surplus di terreno all’Eurnova, l'azienda del costruttore Parnasi che ha in appalto i lavori, sia passata attraverso una procedura regolare

Redazione

La Procura di Roma ha intenzione di fare luce su un nuovo versante dell'inchiesta ed il maxi progetto dello stadio di Tor di Valle rischia di subire nuovi rallentamenti. Le cubature concesse dal Comune per la realizzazione degli impianti sarebbero in eccesso rispetto a quanto previsto dal piano urbanistico del Campidoglio.

Il pubblico ministero Mario Dovinola, titolare di due fascicoli che riguardano la struttura, vuole verificare se l'assegnazione del surplus di terreno all’Eurnova, l'azienda del costruttore Parnasi che ha in appalto i lavori, sia passata attraverso una procedura regolare.

A sollevare il dubbio sull’esistenza di irregolarità di metratura era stato il gruppo capitolino del M5S che, dopo aver letto le oltre 7.000 pagine del progetto definitivo di Tor di Valle depositato in Comune lo scorso 15 giugno, ha presentato un'interrogazione all’assessore all’Urbanistica, accompagnata da 23 domande.

Tra gli interrogativi, spunta anche quello relativo alla presunta discrepanza tra la cubatura assegnata e quella ”assegnabile”.

E ancora: dietro la costruzione di quello che gli ambientalisti chiamano ”ecomostro” non ci sarebbe il pubblico interesse previsto dalla legge sugli stadi, «bensì - secondo i grillini romani- l'interesse privato di alcuni, per cui esiste il rischio che i costi lieviteranno in modo spropositato pesando sulle tasche dei cittadini».

Nel mirino dei denuncianti ci sarebbe appunto la delibera, votata dal Comune a fine dicembre, che ha riconosciuto la ”pubblica utilità” del progetto di Pallotta e di Parnasi. In particolare, secondo M5S, il provvedimento passato in Consiglio comunale violerebbe non soltanto il Piano Regolatore ma anche la «legge sugli stadi». Quasi l'86% delle cubature concesse sarebbe infatti occupato da alberghi, negozi e ristoranti: «appena il 14% delle cubature sarebbe destinato allo stadio, il resto è dedicato a un mega-centro commerciale e direzionale che non ha nulla a che vedere con lo sport».

È invece in dirittura d'arrivo l'inchiesta principale che coinvolge l'area di Tor Di Valle: quella relativa al fallimento della società proprietaria dell'appezzamento su cui sorgeva l'ex ippodromo romano e che dovrà ospitare il nuovo impianto.