rassegna stampa

Tor di Valle, fronda nei Cinque Stelle: «Il sindaco ora stoppi l’ecomostro»

I consiglieri del M5S chiedono a gran voce di essere convocati dalla sindaca Raggi entro la settimana per un vertice ad hoc sullo stadio

Redazione

«Virginia deve ascoltarci, sullo stadio ci mettiamo la faccia tutti». Dalla sede dei gruppi in via del Tritone, i consiglieri pentastellati spediscono un messaggio alla sindaca Raggi: convocaci, perché «ogni decisione va presa nella massima condivisione». L'operazione Tor di Valle non può essere appannaggio solo della giunta, anche i consiglieri vanno coinvolti in una scelta su cui l'amministrazione M5S rischia di giocarsi la faccia, dopo avere denunciato «il rischio speculazione edilizia», scrive Lorenzo De Cicco su "Il Messaggero".

Ieri la riunione di maggioranza dietro piazza Barberini ha formalizzato una richiesta alla sindaca: organizzare un vertice ad hoc sullo stadio. Quando? Subito, «entro la settimana», in modo da arrivare per tempo alla scadenza del 31 gennaio prossimo. Dentro al gruppo M5S convivono posizioni articolate. Ci sono i duri e puri del no allo stadio (da Carola Penna a Cristina Grancio); c'è chi la pensa come Paolo Berdini, l'assessore «stadista» che vorrebbe costruire solo l'impianto sportivo senza i tre grattacieli; e c'è infine la pattuglia turbo-stadista, che vorrebbe confermare in sostanza l'«Ecomostro», sforbiciando le cubature di appena il 20%.

La gran parte dei consiglieri sembra concordare su un punto: «Dobbiamo restare all'interno del Piano regolatore generale», che per l'area di Tor di Valle prevede solo un terzo delle cubature messe nero su bianco nel progetto attuale. Nodi che andranno sciolti nel vertice «con Virginia», ragionavano ieri i consiglieri. Coinvolti in una discussione che si è riaccesa la settimana scorsa, quando il Tavolo urbanistico del M5S Roma ha chiesto ufficialmente ai portavoce di annullare l'atto con cui il Comune nel 2014 conferì il pubblico interesse al nuovo stadio. Un atto definito dagli attivisti «illegittimo» e in contrasto con i principi dei Cinque stelle. «Siamo per la cultura della legalità e questo è qualcosa di diverso rispetto al balletto e alle presunte trattative sui tagli di cubatura», ha scritto il responsabile del tavolo M5S, Francesco Sanvitto.