rassegna stampa

Tifosi in divisa nei guai: «Poco professionali». E scattano le sanzioni

Zurli, il vigile tifoso chiede scusa: "Lo so che ho sbagliato mi scuso con il personale della polizia locale"

Redazione

Era impossibile non notarlo. La gioia del vigile che esulta senza freni ai goal della Roma intonando anche il coro "ma che sete venuti a fa" e inscenando un divertente balletto  potrebbe non passare solo come una "goliardata da derby". Maurizio Zurli, il vigile tifoso della Roma, ora rischia un procedimento disciplinare. Il capo del dipartimento dei vigili del fuoco Bruno Frattasi ha scritto una lettera al presidente della Lazio, Claudio Lotito, per porgere le scuse al club. Saranno richiamati alle loro responsabilità» anche altri due vigili inquadrati mentre cantavano cori contro la Lazio. «Avviato un procedimento disciplinare nei riguardi del motociclista del Gruppo pronto intervento traffico che, in servizio al derby di domenica all'Olimpico, ha assunto in uniforme comportamenti da tifoso del tutto inopportuni e poco professionali», fa sapere Diego Porta, comandante del Corpo di polizia locale di Roma capitale. «Questi episodi non possono essere tollerati poiché lesivi dell'immagine del Corpo. Chi indossa una divisa ha il dovere di tenere comportamenti esemplari». Porta gli riconosce le attenuanti «ovvio è stato un atto d'impulso» ma «contrasta col codice deontologico e il regolamento: valuteremo gli estremi della sanzione amministrativa, che va dal rimprovero verbale alla censura (blocco temporaneo della progressione di carriera) fino alla sospensione del servizio fino a 10 giorni». Il comando ha chiesto una relazione al vigile entro 3 giorni. «Avvieremo un'istruttoria in tempi stretti, massimo 30 giorni. Sarà convocato e potrà avvalersi dell'aiuto di una sigla sindacale o un difensore». Il vigile dovrà fornire giustificazioni sulla condotta tenuta, se il Comando le riterrà sufficienti chiuderà il caso altrimenti valuterà la sanzione.  Il vigile da 3 anni scorta la squadra della Roma e proprio ieri ha partecipato a  un'operazione per domare un incendio al Bambino Gesù (ha preso fuoco un contenitore per i rifiuti speciali). «Lo so che ho sbagliato - ripete i vigile che anche oggi scorterà la Roma in partenza - mi scuso con il personale della polizia locale e con tutti coloro che portano una divisa. Sono stati 10 secondi in cui ha prevalso in me il lato umano sulla professionalità, c'erano state battute goliardiche e sfottò con due colleghi ed è a loro che mi rivolgevo. Ma capisco che non ho reso una bella immagine al Corpo». Il vigile fa sapere dei buoni rapporti che intercorrono con lo staff giallorosso e con il mister in particolare. «Solo Spalletti viene a ringraziarci tutti: siamo due in moto che facciamo da apripista e liberiamo la strada, dietro c'è una scorta della polizia di Stato». Entro il 9 consegnerà il suo mea culpa. «Mia moglie? E' preoccupata, mia figlia, la 12enne mi ha detto: ma papà ma possibile, per una cosa del genere?». Per Gabriele Di Bella sindacalista della Fiadel «è un atto dovuto chiedere chiarimenti ma mi auguro che la vicenda resti nella sfera della goliardata. In presenza di un provvedimento disciplinare sarà un onore, da laziale, difendere Zurli. Vorrei ricordare che il primo a violare il protocollo fu il mitico presidente Pertini che si alzò tre volte per fare lo stesso gesto di Maurizio, voltando le spalle al re di Spagna ai Mondiali dell'82».

R.Troili