rassegna stampa

Tancredi: “Quella finale contro il Liverpool è una ferita che mai si rimarginerà”

L'ex portiere: " avrei preferito che la Roma affrontasse, e ovviamente battesse, il Liverpool in finale..."

Redazione

"Ferita? Una feritona che non si rimarginerà mai. Impossibile, anche trentaquattro anni dopo, ricordare quella partita senza rabbia, tanta rabbia. Ricordo la gioia enorme per esserci, ma anche la delusione atroce per aver perso" dice Franco Tancredi, il portiere della Roma in quella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool del 30 maggio 1984, intervistato da Mimmo Ferretti per Il Messaggero.

L'occasione professionale della vita.

"Era quello che ci ripetevamo nello spogliatoio nei giorni che hanno preceduto la gara. Finale all'Olimpico, e quando ci ricapiterà? E, infatti, alla Roma non è mai più ricapitato".

E questo sorteggio come l'ha vissuto?

"Con un grande desiderio di rivincita anche se, capitemi, avrei preferito che la Roma affrontasse, e ovviamente battesse, il Liverpool in finale...".

Sorteggio amico, per la Roma?

"Sbaglia chi pensa che abbia pescato la più debole: il Liverpool ha un allenatore, Klopp, che sa fare molto bene il suo lavoro, specie se c'è da motivare la squadra, e tutta una serie di buonissimi calciatori. Non c'è solo Salah, per intenderci".

Alisson?

"Sono stato fuori Italia per lavoro per parecchio tempo, ma ho avuto modo di seguirlo. E di apprezzarlo. Oggi, per me, è il più bravo di tutti. Un portiere essenziale, poco incline allo spettacolo. In più, ha una bella faccia pulita. Sembra un uomo e un portiere di altri tempi".