rassegna stampa

Stadio, monta la fronda: «Se si tagliano le opere decade l’utilità pubblica» `

Regione ancora in attesa della nuova delibera del Comune

Redazione

In Campidoglio è stato trovato l'accordo tra Comune e proponenti ma sono tante le incognite che ancora pesano sul progetto del nuovo stadio di Tor di Valle, come evidenziano Mauro Evangelisti e Fabio Rossi su Il Messaggero.

Nel M5S la fronda anti-Ecomostro si rafforza giorno dopo giorno. Sono sei i consiglieri comunali che, prima dell'accordo con la Roma, si sono detti non favorevoli al compromesso. Ad alimentare il dissenso della base - «almeno il 50 per cento dei nostri continua a essere contrario», spiega un importante esponente del Movimento 5 Stelle - c'è il tema del taglio delle opere pubbliche nella nuova versione light. L'assessore regionale Michele Civita è stato chiaro: «Non si conoscono ad oggi le opere e le infrastrutture che l'accordo reputa indispensabili per garantire la mobilità, il miglioramento dell'ambiente e della qualità urbana».

«La nuova Roma-Lido potrà arrivare ad un convoglio da 600 passeggeri ogni sette minuti, ovvero 4.800 passeggeri l'ora - osserva Mario Staderini, ex segretario di Radicali italiani e promotore dei referendum RomaSiMuove - La via del Mare e la via Ostiense, invece, potrebbero far transitare massimo 500 macchine l'ora attraverso lo svincolo per lo stadio. Dunque, il sistema della mobilità dell'accordo Raggi-Parnasi è in grado di portare allo stadio in due ore solo 10 mila persone su ferro e 2 mila automobili. Numeri non solo inadeguati di per sé, ma che presuppongono che nei giorni in cui si gioca la partita i pendolari lascino il loro posto ai tifosi».

A pochi giorni dalla chiusura della conferenza dei servizi, fissata per il 3 marzo, nessuna richiesta di proroga è intanto arrivata in Regione. Cosa sta succedendo?  L'ipotesi più probabile è che la comunicazione in cui si chiede un prolungamento dei lavori di almeno un paio di mesi arrivi in queste ore, da parte dei proponenti, vale a dire Parnasi e As Roma.

Se come denunciato da più parti oltre alle cubature saranno tagliate anche le opere pubbliche, però, la conferenza dei servizi dovrà essere azzerata. C'è un altro problema da risolvere. La delibera che ha riconosciuto la pubblica utilità, la 132, votata ai tempi di Marino può essere semplicemente modificata o, al contrario, come chiede una parte del Movimento 5 Stelle, sarebbe più trasparente annullarla e votarne una nuova, alla luce del nuovo progetto senza grattacieli su cui sta lavorano il proponente? Anche in questo caso, se prevale la linea più ortodossa i tempi si allungano.