rassegna stampa

Stadio, Lanzalone a processo. Raggi teste per la Procura

Anche Baldissoni nella lista dei testimoni che saranno ascoltati nel corso del dibattimento

Redazione

Il Campidoglio si costituisce parte civile, e inizia il processo a carico dell'ex consulente di punta della sindaca Virginia Raggi, l'avvocato Luca Lanzalone, imputato per corruzione e traffico di influenze illecite per il caso Tor di Valle, il giro di tangenti e favori legato alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, come riporta Il Messaggero.

Ieri, durante la prima udienza a carico dell'avvocato genovese, le pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli hanno depositato la lista dei testimoni che saranno ascoltati nel corso del dibattimento. Tra loro, ci sono anche la prima cittadina, il direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti - recentemente iscritto sul registro degli indagati per tentata concussione in relazione alla mancata approvazione del bilancio Ama - e il vicepresidente esecutivo della Roma, Mauro Baldissoni.

Gli imputati sono in tutto 15. Tra loro, l'ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, l'ex assessore regionale e attuale consigliere Michele Civita, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni, e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti.

La prossima udienza a carico di Lanzalone e Serini - per loro e per Costantini la procura ha ottenuto di procedere con rito immediato, saltando la fase dell'udienza preliminare - è stata fissata per il 4 aprile. Quel giorno verrà nominato un perito per trascrivere una serie di intercettazioni, come richiesto dai pm. E, soprattutto, verrà discussa la possibilità di riunire i due procedimenti in un unico dibattimento.

Lanzalone e Parnasi potrebbero quindi incontrarsi sul banco degli imputati. Le loro scelte processuali sono state molto diverse. L'ex superconsulente - che è ancora ai domiciliari - non ha mai collaborato con gli inquirenti e con i carabinieri del Nucleo investigativo. Assistito dagli avvocati Giorgio Martellino e Luca Di Stefano, ha sempre respinto le contestazioni. Parnasi, invece, ha consegnato ai pm una lista di politici e funzionari che avrebbe tenuto a libro paga.