rassegna stampa

Stadio, il grande rebus della viabilità e l’incubo “imbottigliamento”

Più che il sogno dello stadio, si rischia una circolazione paralizzata in un quadrante della città

Redazione

Una trappola per auto a Roma Sud. In una delle zone più trafficate della Capitale, tra la Magliana, il Torrino e l'Eur, arriverebbero, più di ventimila macchine prima e dopo le partite. Oltre agli ingorghi quotidiani causati da chi lavorerà nel gigantesco "Ecomostro" di negozi e uffici privati. Il tutto con un solo ponte di attraversamento, distante diversi chilometri dallo stadio e dal Business park, senza il prolungamento della metropolitana, con soltanto la malconcia Roma-Lido, la peggiore ferrovia d'Italia, che dovrebbe viaggiare al ritmo di una moderna subway per trasportare il numero di passeggeri ipotizzato dagli ottimistici studi dei proponenti. Come riporta l'edizione odierna de "Il Messaggero", più che il sogno dello stadio, a Tor di Valleprende corpo l'incubo dell'imbottigliamento perenne, con la circolazione paralizzata in un intero quadrante della città.

Colpa di un piano di infrastrutture con tante falle, a partire dalla telenovela dei nuovi ponti da costruire: prima due, nel nuovo progetto rimane solo il Ponte dei Congressi, quello pagato con i soldi pubblici e con un iter di approvazione ancora incertissimo.

Gli stessi tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, fino a questa estate, ritenevano entrambi i ponti imprescindibili. "L'ipotesi di realizzare il complesso dello Stadio-Business Park in un'area fortemente congestionata, che attende da decenni la realizzazione del ponte dei Congressi per risolvere almeno le criticità delle connessioni viarie tra l'Eur e la Magliana, risulta assolutamente inadeguata alle esigenze di trasporto dell'intera area e in particolare in relazione all'incremento di traffico generato dal nuovo insediamento". Tradotto: i ponti servono. Tutti e due.

Ieri però dal Ministero è arrivato il dietrofront. Con un parere favorevole al progetto, anche se del secondo ponte non c'è più traccia. E lo stesso hanno detto i tecnici del Campidoglio.

Le conseguenze si vedranno se questa controversa operazione calcistico-immobiliare andrà davvero in porto. Anche perché il piano traffico abbozzato dai privati si basa su calcoli quantomeno discutibili.

(L. De Cicco)