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rassegna stampa

Spalletti è già carico

Conferenza stampa straripante ieri a Pinzolo per il mister giallorosso

Redazione

Luciano Spalletti utilizza il suo spicchio di pomeriggio libero per una chiacchierata di circa 65 minuti con i suoi compagni giornalisti. E' chiaro sulle questioni tecniche, di mercato, sul lavoro e sul suo futuro, va sopra le righe su altro, come sul caso Totti. «Come non ero d'accordo con chi lo voleva sempre in campo, oggi non lo sono con chi scrive che lascerà tra un anno. Volete fargli fare il tour degli ultimi stadi, degli ultimi avversari, volete portarlo in giro con il ciondolino. Totti deve avere la possibilità di continuare a giocare, perché volete farlo smettere? Lui deve decidere, il campo dovrà stabilirlo. Siete scorretti voi a sostenere che questa sia la sua ultima stagione. Avete cominciato con questa manfrina per distruggerlo psicologicamente, mentre a me avete fatto un culo (testuale) così. Io non gli regalerò nulla, ma statene certi, non gli toglierò nulla». Lo stesso Pallotta affermava che Francesco non fosse più in grado di giocare. «Queste cose non ho problemi a dirle a Pallotta e ai suoi parenti».

Sul mercato è chiaro: «Vogliamo calciatori di prima qualità, e Juan Jesus è uno di questi, e compriamo in base alle nostre possibilità» e sulla difesa: «Non siamo ancora completi, servono due difensori. Se i centrali sanno fare anche gli esterni è meglio, porta vantaggi. La Roma dovrà essere in grado di schierarsi con i quattro e con i tre» mentre sul centrocampo: «abbiamo soluzioni, poi se ci sarà occasione o in caso di emergenza agiremo, ma per adesso siamo a posto». Spalletti spiega pure il perché non firmi accordi pluriennali. «Sono un allenatore a scadenza, non voglio stare comodo voglio sentirmi acceso e voglio che i giocatori sappiano che io mi gioco la prossima stagione. Non ho bisogno di pararmi il culetto (testuale). Se faccio un contratto lungo poi succede come l'altra volta, che dopo un'annata così e così ti si chiede di andare via». Pjanic ha capito  la differenza tra Juve e Roma, ma Spalletti glissa: «Io purtroppo non ho mai lavorato nella Juventus, delle grandi conosco solo la Roma. Mire è un professionista, sa accorgersi delle qualità altrui. La Juve può prendere chi vuole, noi abbiamo l'obiettivo di confrontarci ad armi pari con tutte e raggiungere i massimi obiettivi. Pur sapendo che al tavolo da poker ci sono avversarie con tante fiches». Non è facile ma ci proviamo, questo è il senso.

Infine, si concentra sui suoi giocatori. Su Alisson, «ha grande personalità, mi piace»; mentre è incuriosito da Iturbesono curioso, voglio vedere la qualità del pensiero, le capacità di scelta di gioco») e sprona Paredesgli manca un po' di velocità e deve affinare la qualità nei tempi di gioco»). Mario Rui? «Non è il massimo sotto l'aspetto fisico, ma è un buon giocatore. Ricci? Lo abbiamo seguito, ci ha fatto un'ottima impressione. Gerson? Ha qualità, bisogna fargli trovare l'ambiente giusto per poterla sviluppare». Su Dzeko. «Vuole rimanere e ha voglia, se continua così per me è il centravanti titolare». E, infine, Strootman. «E' un grande calciatore, ma diamogli tempo per tornare quello di prima. Non mettiamogli pressioni».

(A. Angeloni)

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