rassegna stampa

Roma, un turnover per amico

Tre partite in nove giorni: Di Francesco costretto a cambiare come in passato, quando la squadra aveva cominciato a volare

Redazione

C’è turnover e turnover. All’inizio del torneo, tra lo scetticismo generale come evidenzia Stefano Carina su Il MessaggeroDi Francesco aveva varato la "regola del 5": quale fosse l’avversario o la competizione, di gara in gara i giocatori nuovi rispetto alla partita precedente erano appunto cinque.

Dalla gara col Sassuolo in poi, questo meccanismo s’è inceppato. Infortuni, squalifiche e mercato, hanno fatto in modo che la Roma rallentasse, non solo in campionato, ma anche nella rotazione dei calciatori.  Il passaggio di modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1 è dovuto anche a questo: ossia all’impossibilità di ruotare una rosa che con molta enfasi, aveva lasciato pensare che la Roma avesse a disposizione due squadre.

Siamo alla resa dei conti. Perché il tour de force è pronto a riprendere. Il calendario prevede 3 gare in 9 giorni, 6 in 24, 7 in 28. Si parte con Udine sabato, lo Shakhtar martedì e il Milan domenica 25 febbraio. Poi, dopo la trasferta di Napoli, si riprende con il Torino (9 marzo), il ritorno con gli ucraini (13) e la trasferta a Crotone (18).

Già tra Udine e Donetsk si rivedranno Nainggolan, De Rossi e Pellegrini. Daniele dovrebbe acquisire minutaggio per essere titolare in Champions. Ma anche in avanti i recuperi di Perotti, Schick e Defrel, ampliano le scelte del tecnico.

Che se potesse, aggregherebbe anche Totti. L'ex numero 10 in un’intervista per la trasmissione di Sky "I Signori del Calcio" (rilasciata a fine dicembre, a Dubai) - oltre a ribadire che spenderebbe "tutto per i giocatori forti, però non sono io a gestire il budget. È Pallotta che decide. Oggi varrei 200 milioni" - è tornato sul rapporto travagliato con Spalletti: "Fossi stato in lui avrei gestito il calciatore, e soprattutto la persona, in maniera diversa. Mi sarei confrontato, gli avrei parlato. Non c’è mai stato confronto e mai ci sarà".