rassegna stampa

Roma, tutto cominciò in un derby

L’assenza di Salah spinse Spalletti a proporre il 3-4-2-1. Era il 4 dicembre scorso: da lì la svolta della stagione

Redazione

Due derby uniti nel tempo da un modulo. Quello che ha cambiato la Roma grazie a Spalletti che sperimenta, studia e trova la soluzione ai problemi, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Per non prendere gol a ripetizione ecco il 3-4-2-1 di Fazio e Peres, sempre per semplificare il discorso.  Stavolta il via risale al derby dell'andata, quando la Roma si era trovata a gestire l'assenza di Salah. Momo si era infortunato nella settimana del derby, Spalletti ha alzato Peres, ha stretto i tre centrali e ha puntato su Emerson Palmieri dall'altra parte.

In realtà, qualche prova generale c'era già stata a Napoli: quel giorno, vittoria anche al San Paolo, mancava Strootman e c'era Paredes al suo posto. Contro Sarri, Lucio, ha utilizzato la formula ibrida del 3 e mezzo, con Florenzi da una parte e Perotti a fare il cursore a sinistra, e proprio per la presenza di Diego forse quel sistema di gioco andava e va (ri)letto come 4-2-3-1.

Quella che ha battuto la Lazio ha trovato le sue certezze con il passare del tempo, a farne le spese gli attaccanti. E non parliamo poi della sfida con l'Inter: out Emerson, dentro un altro centrale. Conta l'equilibrio, dunque, pur mantenendo l'efficacia in fase offensiva. Questa, oggi, è una Roma affidabile. Seria.

L'assenza di Salah ha lanciato definitivamente Peres come esterno alto di destra, così come Emerson Palmieri dall'altra parte. Con loro, la Roma trova la spinta in fase offensiva e due terzini in fase difensiva, che aggiungendosi ai tre centrali, vanno a formare una difesa a cinque. Elastica. Nainggolan fa il doppio lavoro di raccordo, su e giù per il campo, con Dzeko riferimento centrale offensivo e trequartista dai piedi vellutati. Strootman e De Rossi fanno il resto. I due equilibratori. Senza Salah c'era Perotti, con Salah c'è non c'è l'argentino.

I risultati sono stati eccellenti sia con Salah sia con Perotti o El Shaarawy. Le sconfitte, da quel derby in poi, sono arrivate sempre quando Spalletti ha cambiato: oltre a Torino, la Roma è caduta a Genova contro la Sampdoria (Vermaelen al posto di Manolas) e con il Villarreal all'Olimpico (turnover naturale, otto cambi, ma per via del risultato acquisito all'andata). In questo tour de force, Lucio ci penserà bene a stravolgere certi equilibri metabolizzati. Piccoli cambi ma il modulo resta intoccabile. Perché anche grazie a questo, Spalletti ha battuto il record di punti messo nel 2006, quando nelle 26 partite di campionato aveva realizzato 56 punti. Quest'anno sono 59. Ah, se quel 3-4-2-1 fosse arrivato prima...