rassegna stampa

Roma, non solo il mal di testa

Il pareggio subito dall'Austria Vienna giovedì scorso è la quarta rimonta stagionale, risultato pessimo per una squadra che punta in alto

Redazione

La quarta rimonta stagionale, per certi versi la più triste considerato il valore (modesto) dell'Austria Vienna, non può essere spiegata tirando in ballo solo la scarsa concentrazione, la superficialità, la frivolezza della squadra. Non deve bastare tirare in ballo una componente psicologica per definire una figuraccia così clamorosa. Alla base dell'ennesima vittoria buttata via ci sono soprattutto responsabilità tecniche, che chiamano in causa sia i giocatori sia l'allenatore, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero.

Nell'analisi ci sono soprattutto errori e limiti tecnici dei protagonisti. E così la normalità della Roma continua ad essere la capacità di fare gol a tutti e di farsi fare gol da tutti. Una squadra inaffidabile, in poche parole. Al punto che le partite-modello contro Inter e Napoli rischiano di diventare, a gioco lungo, eccezioni e non la regola. Quando si pensava che la squadra e Spalletti avessero trovato la quadratura del cerchio, arriva un'Austria Vienna qualsiasi a rimettere tutto in discussione. Con l'aggravante, tipica in questi casi, delle dichiarazioni dei protagonisti. Tipo quelle dei calciatori: «Non sappiamo neppure noi cosa ci succede...».

Paradossalmente, i due schiaffoni rimediati negli ultimi minuti della partita di giovedì sera potrebbero avere un effetto positivo in vista dell'appuntamento di domani sera contro il Palermo. Partita da tre punti e niente scuse, considerata l'odierna sfida al Meazza tra Milan e Juventus. Vincendo, la Roma guadagnerebbe automaticamente qualcosa su una delle due oppure su entrambe, dando così un nuovo senso al suo campionato fin qui troppo ballerino.