rassegna stampa

Roma, l’attacco non invecchia mai

Spalletti ha subito riavuto certezze dalle punte, cioè dal trio schierato sabato per gran parte della ripresa

Redazione

Il feeling della Roma con il gol non è cambiato rispetto all'anno scorso. E' la difesa, e ancora di più l'equilibrio di squadra, ad aver impedito il decollo nella scorsa stagione. E non è un caso che, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, il ds Sabatini abbia acquistato 7 giocatori per migliorare il reparto arretrato: con il portiere Alisson, Peres, Vermaelen, Fazio, Juan Jesus, Mario Rui e Seck.

La partenza è stata superiore a quella del gennaio scorso, quando Spalletti, finito il girone d'andata, è tornato a sedere sulla panchina giallorossa. La Roma ci mise 4 partite per contare fino a 4 gol, quelli che è invece riuscita a segnare, sabato all'Olimpico, nell'ultima mezz'ora della prima di campionato. Dalla gara contro il Frosinone, la terza di Lucio, i giallorossi non si sono più fermati. In 19 partite con il nuovo tecnico hanno realizzato 47 reti, con una media di 2,47 a partita. Il paragone con le precedenti 19 gare premia ulteriormente il toscano: con Garcia, media di 1,89 a match.

Restando ancora alla passata stagione, va evidenziato come la Juve prima e il Napoli secondo hanno comunque sfruttato rispettivamente i 19 gol di Dybala e i 36 con Higuian. Il miglior realizzatore della Roma è stato, invece, Salah con 14. Non fa il centravanti, ma anche contro l'Udinese ha lasciato il segno con la rete per il poker. Spalletti ha subito riavuto certezze dalle punte, cioè dal trio schierato sabato per gran parte della ripresa. Prima di Salah, ecco Perotti che ha trasformato i due rigori e Dzeko che ha finalmente festeggiato sotto la Sud, disposta ad aspettarlo e sempre pronta a incitarlo. La squadra ha bisogno del centravanti bosniaco, avendo perso le 10 di Pjanic e le 6 di Gervinho, e degli altri. Da Salah in giù.

Perotti ha già raccolto la metà delle reti segnate nell'ultima stagione. Si fermò a 4 (1 con il Genoa e 3 in giallorosso), segnandone quindi una meno di Totti che ha avuto spazio e gloria solo a fine campionato. Sabato è, invece, rimasto a digiuno El Shaarawy, alla prima presenza in questa stagione. Nel girone di ritorno, appena indossata la nuova maglia, risultò decisivo per il terzo posto con 8 gol in 16 partite. Rendimento da ripetere, anche per far sì che il reparto resti competitivo.