rassegna stampa

Roma, l’asse di ferro

Fazio, Paredes e Dzeko: due nuovi e un "rinnovato" saranno la spina dorsale giallorossa contro l'Udinese. Spalletti ha tirato fuori il meglio dal bosniaco e dal centrale argentino, adesso vuole lanciare Leo

Redazione

Domenica a Udine la Roma si ritroverà come asse principale della squadra tre giocatori, per certi versi, inaspettati: Federico Fazio, Leandro Paredes e Edin Dzeko.

Il primo arrivato come riserva del pacchetto difensivo, il secondo come unico regista e/o eterno uomo mercato, il terzo era dato per disperso e quest'anno si è riproposto ad altissimo livello, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

Fazio e Dzeko sono ormai titolari inamovibili, Paredes è l'uomo perennemente a caccio dell'occasione.

Contro l'Udinese sarà la sua sesta partita (subentrato 7 volte, in panchina 2, infortunato 5) da titolare in campionato. Quest'anno, un po' per ragioni tattiche, un po' per gli infortuni, Paredes non ha mai trovato il guizzo, la continuità. Manca De Rossi per squalifica e l'argentino ha l'occasione di rimettersi in mostra, di dare altri segnali di crescita. Udine può essere il palcoscenico giusto.

Federico Fazio è la vera rivelazione della Roma. Arrivato come uno in più, ora è un imprescindibile. Un difensore d'esperienza, forza, personalità e doti tecniche. Ci ha messo poco a inserirsi, lui sì, alla prima occasione ha fatto subito vedere che dentro la Roma ci può stare sul serio. Dalla quarta giornata di campionato non ha saltato un minuto: titolare sempre, per sedici volte, in due è subentrato e in una sola occasione è stato in panchina (Roma-Sampdoria). Titolare anche quattro volte su sei in Europa League. Spalletti, con uno come lui in campo, ha più facilità a impostare una squadra che sappia anche difendere a tre (o cinque).

Chi non è nuovo, ma si può definire rinnovato, è Dzeko. Quest'anno Edin è un altro giocatore, e non soltanto se si guarda la casella dei gol segnati. E ' più uomo squadra, più integrato nel gruppo, più presente a se stesso.

Segna, fa assist, partecipa alla manovra, è nove (18 gol in tutto, 13 in campionato, cinque in Europa League) e falso nove (cinque assist) allo stesso tempo. Il gol non manca, l'ultimo lo ha segnato prima di Natale, nella cara casalinga contro il Chievo. L'urlo in trasferta, questo sì, non si sente da fine ottobre, sembra passata una vita.