rassegna stampa

Roma, effusioni a vuoto

Il rinnovo di Spalletti è ancora lontano: «Questo è un discorso che lo dirà poi il lavoro che riusciremo a fare insieme. Non è che si possa dire a priori, allenando una squadra come la Roma, si farà così per due-tre anni', il futuro è ora,...

Redazione

Pallotta, dagli studi di Sky a Milano, si è svelato in pubblico, affettuoso e propositivo come non mai: «Mi piacerebbe tantissimo che Spalletti rimanesse a lungo». E, sentendo parlare qualche ora dopo il tecnico a Trigoria nella conferenza stampa della vigilia, magari si è anche illuso di aver fatto centro. Anche perché il Comandante Lucio ha ricambiato con il suo stile riconoscibilissimo quando si deve interfacciare con la proprietà. Via col vento e con l'elogio. «Pallotta è un presidente eccezionale, da lui comprerei anche una macchina usata». Ma il rinnovo del contratto è ancora lontano: «Questo è un discorso che lo dirà poi il lavoro che riusciremo a fare insieme. Non è che si possa dire a priori, allenando una squadra come la Roma, si farà così per due-tre anni', il futuro è ora, ce lo giochiamo».

Nessuno mette in dubbio che, per affrontare il Crotone, possa bastare pure questa rosa. Ci mancherebbe. «Non è corta, stiamo bene così ed è anche di qualità». «È la squadra più forte che ho mai allenato», ha più volte ripetuto, eppure sabato scorso ha ricordato che ha solo un centravanti, mentre gran parte dei suoi colleghi ne contano almeno due. Così come ieri ha cambiato idea sullo svezzamento di Gerson. «Gli va dato tempo». A Plzen, giovedì sera, mise invece fretta al dicannovenne: «Non si hanno a disposizione 5 partite nel nostro calcio, ma 5 minuti in 5 allenamenti per entrare nei meccanismi di una squadra».

(U. Trani)