rassegna stampa

Roma, è la prima notte per sognare

Champions League, i giallorossi stasera in casa del Liverpool nella semifinale d’andata con l’obiettivo di ipotecare la finale: Di Francesco punta su una grande prova collettiva

Redazione

La maglia bianca, come nella notte dell'unica finale di Coppa dei Campioni del club giallorosso, sollecita il ricordo dell'84.

La semifinale d'andata basta, però, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, per la storia di oggi e di ieri, in attesa della gara di ritorno, il 2 maggio nella Capitale. Di Francesco, debuttante non allo sbaraglio, ha stupito l'Europa e si è trascinato dietro il suo gruppo. Ma la vita adesso non è più quella di prima per il Liverpool che, nonostante abbia alzato il trofeo già 5 volte (l'ultima, a Istanbul, nel 2005, ai rigori e partendo allo 0-3), recita da outsider per tornare a essere quello del passato. Partendo dal preliminare, dopo 12 match è ancora imbattuto, come nessun'altra delle semifinaliste. Dopo 10 anni è di nuovo tra le migliori 4 del nostro continente.

C'è anche la pioggia: siamo davvero nel Regno Unito. E, rispetto all'Italia, 10-15 gradi in meno che non fanno primavera. Ecco la Kop, con la sua musica. E i Reds, sotto i riflettori. Qui, ad Anfield, la Roma ha vinto il 22 febbraio del 2001, nella stagione del 3° scudetto. Gol di Guigou, nel 4° turno della Coppa Uefa: quel successo inutile, dopo lo 0-2 dell'Olimpico, rimane l'unico nei 16 viaggi in Inghilterra. Gli ultimi 3 sono finiti bene, soprattutto i 2 in Champions: 3-3 a ottobre contro il Chelsea e 1-1 nel 2014 contro il City (e 1-1, il 22 ottobre del 2009, contro il Fulham, nella fase a gironi dell'Europa League).

L'impronta di Di Francesco, seguito dai club inglesi e soprattutto da Abramovic per il Chelsea, si vede più in Europa che in Italia. Etichettato da chi non lo conosce (o non lo apprezza, fate voi) come integralista, fa l'esatto contrario: il suo calcio è moderno, aggressivo e, appunto, europeo. Il nuovo sistema di gioco per l'impresa con il Barcellona ritenuta impossibile. Rivedremo il 3-4-2-1 anche ad Anfield, per dieci-undicesimi identico a quello che ha schiantato il Barça. L'assetto camaleontico è modificabile in corsa. E la rapidità di Under preferita all'eleganza di Schick, il possibile unico cambio in partenza. La nuova rotazione, dopo il successo di Ferrara contro la Spal, comprende pure Florenzi, Jesus, Kolarov, De Rossi e Dzeko. Altri 6 innesti, riposati e quindi, si augura il tecnico, al top.