rassegna stampa

Roma, anche senza Momo l’attacco è da paura

Spalletti perde Salah e si appoggia a Dzeko, capocannoniere in campionato. El Shaarawy, Perotti, Edin, Totti e Iturbe hanno già segnato almeno un gol alla Lazio

Redazione

I numeri dicono che l'attacco della Roma è il migliore di tutti. Nell'ultimo torneo ne realizzò 83 (1 più del Napoli), ora è già a 33 (4 più della Juve capolista).  Più che il tridente, fa il gioco, scrive Ugo TRani su Il Messaggero.

Anche se il forfait di Salah non può passare in secondo piano. La sua velocità e la sua imprevedibilità hanno spesso fatto la differenza. Non solo in proprio, perché ne hanno beneficiato pure i compagni. A cominciare da Dzeko che attualmente recita da capocannoniere.

Il 4-2-3-1 di oggi non è poi così lontano da quello della prima avventura in giallorosso. Analizzando le caratteristiche degli interpreti, la sostanza non cambia. Lo stesso Dzeko partecipa all'azione, quasi da playmaker offensivo come fece dal dicembre del 2005 il capitano. Nainggolan fa il trequartista alla Perrotta, Perotti recita a sinistra, per qualità e sacrificio, come Taddei si comportava a destra.

Spalletti è fiero del suo reparto. In queste prime 14 giornate del torneo la Roma è la squadra che ha concluso di più: 261 tiri. E anche quella che è ha calciato di più nello specchio della porta: 91 conclusioni.

Il calcio di Lucio è sicuramente propositivo. Lo conferma un dato: i suoi giocatori sono già entrati nell'area avversaria 429 volte. E non è un caso che su 33 reti addirittura 31 siano state segnate nei 16 metri (ovviamente compresi gli 8 rigori, con Perotti capace di trasformarne 5 su 5). Solo Dzeko e Paredes hanno lasciato il segno da fuori.

Il peso di Dzeko si fa sentire anche nella divisione dei gol all'interno del gruppo. La differenza con la stagione scorsa, 19 i giallorossi ad aver fatto centro, è al momento più che evidente. A incidere è stato il cambio del sistema di gioco: la Roma, con il ritorno di Spalletti in panchina proprio alla prima giornata del girone di ritorno, si presentò spesso in campo con il 4-2-4, cioè senza la prima punta.

Adesso la squadra ha il finalizzatore di riferimento: Dzeko, già 5 doppiette (1 in Europa League, da aggiungere alla tripletta al Viktoria Plzen), è il simbolo del nuovo/vecchio 4-2-3-1.