rassegna stampa

Quelle opere d’arte tra i pali del trequartista Wojciech

Nei minuti di recupero autentico miracolo di Szczesny su un tiro di Ocampos diretto all'incrocio dei pali

Redazione

Il portiere non è un calciatore: è un artista. La sua pazzia, lo racconta la Storia, è parte integrante, se non la base, di tanti geni dell'arte. E là dov'è l'arte, si sa, nulla è impossibile, come scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero. Anche volare da un palo all'altro per smanacciare un pallone.

Un po' quanto è riuscito a fare, a pochi secondi dal fischio finale di Rizzoli, il polacco Wojciech Szczesny sul quel veleno di Ocampos diretto all'incrocio dei pali. Una paratona; una di quelle che ti ricorderai per tutta la stagione; un'opera d'arte.

«Lui è un trequartista», l'ha elogiato Luciano Spalletti, «uno di quelli che hanno l'intuizione giusta, che in qualsiasi momento ti fanno la giocata». Esatto.Sulla tecnica tu puoi lavorare, puoi affinarla, puoi migliorarla; ma l'istinto, la follia sono cose che, come il coraggio di Don Abbondio, se uno non ce l'ha non se lo può dare.

C'era una volta una Roma che beccava quasi sempre almeno un gol a partita; c'è oggi una squadra che nelle ultime cinque partite di campionato ha subìto soltanto due reti, contro la Juventus e contro il Chievo. Il trequartista Szczesny ci ha messo molto del suo per limitare i danni, indossando i panni e i guanti dell'artista anche su quel calcio di rigore neutralizzato all'Olimpico a Niang. Un altro tuffo da tre punti, a (ri)pensarci bene. Un'altra opera d'arte.