rassegna stampa

Mai così lontane e mai così vicine

Liverpool e Roma sono nemici giurati, ma hanno tanto in comune

Redazione

Si detestano perché troppo simili, come quei fratelli che non riescono a condividere la stessa camera perché hanno gusti diversi: a uno piace Beethoven all'altro Jovanotti o, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, per restare banalmente in mezzo alle acque e nei Docks di Liverpool, uno gradisce i Beatles e l'altro i Rolling Stones. Liverpool e Roma sono nemici giurati, ma hanno tanto in comune. Troppo.

Hanno lo stesso carattere, focoso, un colore in comune, il rosso, una curva appassionata e mitologica, la Kop da una parte e la Sud dall'altra, dalle due società esce un senso di appartenenza quasi integralista nel quale si riconoscono da sempre le due tifoserie e poche altre sono così agli occhi del mondo. Poi la passione delle gente per una squadra di calcio, o in questi casi per un simbolo, Gerrard da una parte, Totti dall'altra, quasi mille partite in due, regalate solo a Roma e Liverpool.

I due club sanno regalare le stesse atmosfere, le annuseremo stasera e sarà lo stesso il 2 maggio all'Olimpico. In fondo in fondo, non lo sanno, ma i due club, ora entrambi guidati dall'America, si vogliono bene.

Quasi quattromila tifosi giallorossi saranno seduti (nemmeno troppo) nella zona nord dello stadio Anfield, opposti alla Kop: niente alcol, niente agguati, né cariche, solo passione. Tutto è da ieri sera sotto controllo di forze dell'ordine e addetti alla sicurezza dello stadio. La squadra ieri ha depositato una corona di lo stadio di Anfield per ricordare i morti dell'Hillborough, anno 1989. Poi, nemici come prima. Anzi, come sempre.