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L’euforia derby del vigile ultrà: «Una ragazzata, chiedo scusa»

Maurizio Zurli era di scorta alla Roma: «Mi spiace se ho recato offesa alla divisa». Centauro del Gipt, la sua gioia è esplosa sul 2-0: «Sono peggio gli agenti corrotti»

Redazione

Per chi ha vinto il derby è diventato un idolo, per gli altri il protagonista di un gesto offensivo. Maurizio Zurli, sessant’anni, funzionario di polizia locale di scorta alla Roma, noto grazie al video che lo vede esultare in divisa sugli spalti dell'Olimpico dopo il 2-0 dei giallorossi, dice «Mi sono lasciato coinvolgere troppo dall’emozione del derby. E mi spiace se il mio gesto viene visto come un’offesa alla divisa, per questo chiedo scusa a tutti coloro che indossano una divisa, non solo la mia ma anche le altre», intervistato da Alessia Marani su Il Messaggero.

Il video di quell’esultanza incontenibile sta facendo il giro del web e lui ora rischia un provvedimento disciplinare.

Che cosa le è successo? «Ero attaccato alla vetrata, non mi sono nemmeno reso conto di essere ripreso da quel ragazzetto. Mi sono fatto prendere dal clima del derby che in quei dieci secondi m’ha fatto dimenticare della divisa... Ero entrato nel secondo tempo, nel primo ero fuori di guardia ai mezzi. È stata una ragazzata, fino a quel momento era tutto uno sfottò tra colleghi, più avanti, non si vedono nel video, ce n’erano altri due uno napoletano e uno laziale ed è verso di loro che mi sono rivolto».

Che cosa le hanno detto i suoi colleghi e i suoi amici? «Sono stati loro domenica sera a chiamarmi per dirmi del video sul Messaggero.it. Erano divertiti. Qualcuno mi ha detto che forse ho fatto una stupidaggine, ma ormai non posso più tornare indietro. Però, per come la penso io, offendono molto di più la divisa quelli che rubano e sono corrotti. Ora vivo queste ore con ansia, intanto dovrò scrivere una relazione per il Comando». Teme che non le faranno più fare la scorta al pullman della Roma, la sua passione? «L’incarico alle scorte è arrivato due, tre anni fa. Me ne dispiacerebbe, per carità, ma tornerei a fare il mio lavoro di prima con la stessa dedizione e professionalità».

E ancora: «Domenica dopo il derby ho smontato alle 20 e sono rimontato alle 22.48, non sono nemmeno andato a casa, sono rimasto al Gruppo perché di notte dovevo fare la scorta all’albero di Natale destinato a piazza Venezia. Sono uscito di casa domenica mattina e sono rientrato stamattina (lunedì, ndr). Alle 4.30 ero con un altro collega al casello di Fiano Romano per fare la scorta all’albero. Ma non è un problema, è il mio lavoro, lo faccio sempre e comunque volentieri».