rassegna stampa

La Roma muove le punte

L'attacco giallorosso attualmente è il quinto del torneo con appena un calciatore in doppia cifra

Redazione

Aritmeticamente per il terzo posto manca ancora un punto (anche se potrebbe non servire, qualora la Lazio non vincesse con l'Inter). In trasferta la Roma, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero, oltre a pareggiare sei volte (in due occasioni per 0-0 e in quattro per 1-1) e perdere a Torino 1-0, ha vinto quattro volte 1-0, quattro per 2-0 e soltanto a Firenze (4-2), Napoli (4-2), Benevento (4-0) e Ferrara (3-0) ha segnato almeno tre reti.

Attacco che attualmente è il quinto del torneo (62 gol) con appena un calciatore in doppia cifra (Dzeko, 16) e cinque (Under 7, El Shaarawy 7, Perotti 5, Defrel 1 e Schick 2) che insieme hanno segnato come Dybala (22).

Numeri che stanno facendo riflettere a Trigoria.  La Roma sta seguendo a fari spenti l'evolversi della situazione legata a Berardi. Lo scorso anno il Sassuolo non si mosse dalla valutazione di 40 milioni, improponibile oggi. Altro nome che a Monchi piace, oltre a Ziyech (che tuttavia potrebbe ricoprire, come sta già accadendo all'Ajax, il ruolo di mezzala sinistra), è Verdi. L'exploit dell'attaccante del Bologna non aiuta (discorso simile per Politano) anche se i rapporti tra i club sono ottimi e sono diversi i calciatori che a Trigoria potrebbero inserire nella trattativa: da Skorupski a Calabresi.

Se Coric è ad un passo (trequartista che nelle idee giallorosse potrebbe trasformarsi in regista), meritano un discorso a parte Kluivert Jr. e Balotelli. Ruoli diversi ma in comune lo stesso agente: Raiola. L'olandese, vista la concorrenza dei club della Premier (Everton su tutti), rischia di rimanere un sogno. Super Mario viene invece considerato un'opportunità. Ventotto anni il prossimo agosto, a parametro zero, tecnicamente indiscutibile e possibile volto nuovo dell'Italia targata Mancini, rappresenta una possibilità che è difficile scartare a priori. Soprattutto se il calciatore ha messo la Roma al primo posto e Di Francesco ne è un convinto estimatore.