rassegna stampa

La Roma c’è. Pari di rabbia

Dopo 30 minuti di dominio arriva l'errore di Vermaelen che mette in crisi la Roma. Spalletti alza il muro e porta a casa un pareggio d'oro che fa ben sperare

Redazione

Un' 1 a 1 prezioso che avvicina i giallorossi alla fase a gironi. Questo è il verdetto dell'Estadio do Dragao e Spalletti mantiene positivo il suo bilancio personale contro il Porto. La squadra recepisce bene i suoi dettami e, pronti via, parte subito all'assalto, comandando il gioco con autorità, e lo fa con il suo modulo più celebre: il 4-2-3-1. Alisson batte la concorrenza del collega Szczesny, meno pronto. La difesa, al netto delle assenze è l'unica presentabile, Florenzi e Juan Jesus ad agire ai lati della coppia, ancora poco collaudata, Manolas-Vermaelen. In mediana De Rossi con il ritrovato Strootman e Nainggolan più alto, dietro Dzeko. Salah e Perotti le ali che rientrano in fase di non possesso. Spesso Nainggolan si abbassa a dare una mano e De Rossi va a fare da raccordo tra difesa e centrocampo in un 4-1-4-1. Espulso Vermaelen, entra Emerson per Perotti, Juan Jesus affianca Manolas e Nainggolan si allinea a De Rossi e Strootman.

Espirito Santo decide di schierare il Porto con il 4-1-4-1 per fermare la Roma sui lati. Per mezz'ora però la squadra è in balia dei giallorossi. Subito due salvataggi sulla linea: Felipe non fatica a respingere il pallonetto di Salah; Telles, invece, è ben piazzato quando salva sul tiro di Dzeko che sfila il pallone a Casillas. Poi arriva il gol: corner corto di Salah per Florenzi che, crossando riesce a trovare una deviazione sfortunata dello stesso Felipe spaventato da  De Rossi e Dzeko, appoggia nella sua porta. Fino all'errore fatale di Vermaelen continua il domino della truppa di Spalletti, poi però esce fuori il Porto. Emerson entra con molta titubanza e rischia subito di regalare un rigore con un tocco di mano in area, non visto da Kuipers. Si ripete però nella ripresa. Stavolta l'arbitro lo vede e assegna il rigore, segnato da Andrè Silva. L'Estadio Dragao crede nella rimonta che, però, non ci sarà.

Spalletti cambia il sistema di gioco per evitare il crollo e dal 4-3-2, passa al 5-3-1. Come racconta Ugo Trani a il Messaggero, entra Fazio alla mezz'ora per Salah e si piazza tra Manolas e Juan Jesus, Florenzi resta largo a destra ed Emerson fa lo stesso sull'altro lato. De Rossi alza il muro, lo aiutano Nainggolan e Strootman. Dzeko rimane in campo a lottare su ogni pallone. Marcano lo abbraccia in area. Nuovo rigore sfuggito a Kuipers. Tocca a Paredes per Florenzi ormai stanco. Nainggolan diventa terzino, nella linea a 5. C'è la Champions da difendere.

[fncgallery id="480119"]