rassegna stampa

La filosofia di Paulo: vincere dando spettacolo

A fine giugno sarà libero da vincoli contrattuali con la Fiorentina: la Roma ci pensa

Redazione

Chi lo conosce bene, ma bene davvero, racconta che ha tutto, ma tutto davvero, per gestire una piazza tumultuosa come quella di Roma. Chi ha avuto modo, invece, di valutarlo nel suo lavoro ricorda che la forza reale della Fiorentina in testa al passato campionato (sei vittorie nelle prime sette partite) risiedeva innanzi tutto nella testa e nel cuore del suo allenatore. Resta da capire, però, come mai Paulo Sousa non sia riuscito a dare continuità a quel rendimento, anche se la squadra viola ha chiuso al quinto posto. Colpa della società, va spiegando in giro lui. "Paulo Sousa ha creato un’opera d’arte", disse Luciano Spalletti, nel marzo dello scorso anno, parlando della Fiorentina del portoghese. "Quando ero disoccupato l’ho seguita, l’ho studiata ma non ho ancora capito se dietro gioca a tre o a quattro. Forse a tre e mezzo…", come scrive Ferretti su Il Messaggero.

Il suo vangelo può essere riassunto in queste frasi: "La mia idea, con ogni squadra, è di sviluppare una filosofia e una identità di gioco che riflettano la storia del club e quella dei suoi i tifosi, contribuendo a plasmarne il futuro. La considerazione più importante, per qualsiasi allenatore o manager nel calcio professionistico, è vincere le partite, ma dobbiamo anche divertire, rendere il gioco piacevole grazie ai ritmi elevati, praticando il pressing fino a costringere gli avversari a sbagliare. Questo è l’approccio che adottavo come giocatore e questo è l’approccio che continuerò ad avere, creando squadre che coniugano con equilibrio eleganza e aggressività". Studiando la Roma dal vivo (per la seconda volta…) domenica passata contro la Juve, deve aver verificato se esistono i presupposti per il suo calcio. A fine stagione sarà libero, non ci vorranno pagamenti di clausole per ingaggiarlo.