rassegna stampa

Florenzi è già bellissimo

Alessandro rientra e la Roma ritrova il suo “tuttocampista” dopo due operazioni al ginocchio e 11 mesi di assenza

Redazione

Chi ha conosciuto il calcio degli Anni Ottanta ci avrà pure pensato: l'azione del gol di Edin Dzeko al Verona, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, ha ricordato quella che portò Falcao a segnare la rete al Cagliari (16 gennaio 1983), sempre all'Olimpico, l'anno dello scudetto. Discesa fulminate sulla destra da parte di Sebino Nela, sterzata verso l'interno, cross di sinistro a tagliare la porta, là il Divino (poi espulso per una gomitata galeotta non sfuggita all'arbitro Pieri) ha insaccato di testa in tuffo sul secondo palo, facendo esplodere lo stadio.

Stavolta il Sebino Nela è Alessandro Florenzi, pure lui un adattato a fare il terzino, ma a differenza del numero 2 campione d'Italia con Liedholm, è un destro naturale. Amarcord a parte, ciò che funziona bene in Florenzi - oltre ai due piedi - è quel ginocchio maledetto che per due volte si è spezzato e lo ha allontanato dalla Roma per undici mesi.  Lui è un ragazzo di grandi qualità tecniche e una duttilità tattica incredibile. Un tuttocampista.

"Ciò che spicca è la sua personalità. - ha detto Di Francesco - Ha atteggiamenti differenti a seconda della posizione in cui si trova: se sta basso rischia poco, quando sale prova giocate più complicate. E' questa la differenza tra lui e gli altri".  Duttile non sempre significa determinante, anzi. Spesso i calciatori si perdono nelle rotazioni in campo, anche lui qualche tempo fa fece capire di non essere così soddisfatto di essere tutto e niente. Di essere un titolare senza esserlo veramente. Ma in futuro, quando tutti saranno a posto, verrà schierato anche altrove. Ma si vedrà.