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rassegna stampa

Falcao, il Divino amore: “Sento odor di vittoria”

L'ex centrocampista brasiliano: "La curva Sud vuota fa un brutto effetto. Totti avrebbe meritato il Pallone d'Oro"

Redazione

Per un giorno a Trigoria è tornato il passato: sono riaffiorate le emozioni e i brividi per un gol o un colpo di tacco e per la vittoria dello Scudetto nella stagione '82/'83. Paulo Roberto Falcao ha fatto di nuovo il suo ingresso nel tempio giallorosso per la presentazione del docufilm Chiedi chi era Falcao prodotto da Roma Studio, regia di David Rossi. Come riporta Gianluca Lengua sulle pagine de "Il Messaggero", sono tutti stregati dalla presenza del Divino, anche Luciano Spalletti che non si è perso neanche un istante della conferenza, nascosto in fondo alla sala stampa accanto a Vito Scala (amico e preparatore di Totti). Il dg Mauro Baldissoni, davanti alle decine di giornalisti che hanno raccontato per cinque anni le gesta di uno dei più forti centrocampisti dell'epoca, lo introduce raccontando aneddoti e lasciandosi andare ai ricordi: «Non ci potrà essere futuro senza passato, dobbiamo recuperare i valori profondi espressi dai protagonisti che sono andati in campo. Paulo ci ricorda quanto è importante il legame tra squadra e tifosi».

Dopo il promo del film, che andrà in onda integrale su Roma Tv domani sera alle 22 (durata un'ora e mezza), prende la parola il Divino: «La mia Roma è riuscita a conquistare la simpatia grazie al calcio che giocava e grazie alla capacità amministrativa di Dino Viola che non aveva la stessa condizione economica delle squadre del nord, ma aveva tanta grinta. Arrivare in una squadra che non vinceva il campionato da quarant'anni è stata la mia più grande sfida, il primo anno dal mio arrivo abbiamo iniziato a creare le basi per vincere lo scudetto. Oggi sento quell'odore di vittoria». Le menti della platea sono tornate al passato, chi ha vissuto quegli attimi li ricorda ad occhi aperti con pizzico di nostalgia, chi ancora non era nato li immagina con un senso d'invidia: la guerra infinita tra Roma e Juventus, il gol annullato a Turone, Zico a un passo dalla Roma e poi Conti, Pruzzo, Nela e Maldera, ma anche il Brasile, il Tre Fontane e Liedholm. Insomma, Falcao potrebbe parlare ore ed ore della sua Roma, nel docufilm chiarirà perché non ha calciato il rigore nella finale contro il Liverpool e per la prima volta il suo procuratore Cristoforo Colombo rivelerà la verità sull'affare saltato con l'Inter nell'estate del 1983.

Paulo domani sera sarà all'Olimpico per assistere al ritorno con il Villarreal: «La Sud vuota fa un brutto effetto, ma quest'anno sento odore di vittoria. Ho trovato una Trigoria diversa, questo è un club che pensa al presente ma anche al futuro e deve avere un suo stadio». Il presente si chiama Spalletti che appena tre giorni fa ha risollevato le polemiche sul contratto di Totti in scadenza il 30 giugno: «Francesco è un giocatore straordinario che si sarebbe meritato un Pallone d'Oro. Luciano sta mostrando tutto il suo valore. Sono due persone intelligenti, l'importante e che si rispettino. Io mi auguro che Totti possa giocare fino a 50 anni. Quando era successo quel problema a febbraio l'avevo invitato a giocare nella mia ex squadra, lo Sport Club do Recife. Ero con la numero dieci pronta per lui, ma poi ha rinnovato». Totti in campo e Falcao in panchina: per adesso resta un sogno. «Un onore abbracciarlo, sarebbe stato bello giocare con lui», il commento del Capitano.