rassegna stampa

Eur, sparatoria davanti al Room 26: uno dei feriti fa parte dello staff del Villarreal

Alejandro è una delle persone colpite dal folle che ha aperto il fuoco nella notte tra venerdì e sabato. Insieme a lui due amici: tutti e tre gli spagnoli sono dipendenti del club affrontato dalla Roma in Europa League

Redazione

«Eravamo davanti alla discoteca e abbiamo sentito improvvisamente dei botti. Abbiamo pensato che fossero mortaretti. Invece, subito dopo, abbiamo visto cadere in terra le persone ed il nostro amico si è accasciato colpito ad una gamba». E' la testimonianza choc di due amici del ragazzo spagnolo, Alejandro, 25 anni, una delle persone ferite dal folle vestito di nero che la notte scorsa ha aperto il fuoco all'uscita della discoteca Room 26, all'Eur. Il ferito e i suoi due amici erano arrivati nella Capitale giovedì scorso per l'incontro di calcio di Europa League tra la Roma e il Villarreal: tutti e tre fanno parte dello staff della squadra spagnola nel settore giovanile, sottolinea Marco De Risi su "Il Messaggero".

Erano da poco passate le 4.30 quando sono stati esplosi diversi colpi di pistola in strada, probabilmente una decina, da parte di un uomo, che era in compagnia di altre persone. C'è stato un fuggi fuggi generale, ma quattro persone sono state centratiedai proiettili. Fortunatamente nessuno rischia la vita. La polizia che indaga sulla vicenda nel pomeriggio ha fermato un 26enne, romano e con precedenti penali.

«Noi - continuano i ragazzi spagnoli - siamo usciti dalla discoteca e siamo andati ad un banchetto per comprare dei panini. Poi ci siamo messi accanto all'entrata del locale. Stavamo mangiando quando abbiamo sentito i colpi. Abbiamo visto una ragazza vestita da poliziotta con una pistola giocattolo in mano e abbiamo creduto ad uno scherzo di carnevale. Invece poi il nostro amico ha gridato e abbiamo visto la sua mano sporca di sangue. Quell'uomo tutto vestito di nero è apparso di fianco al locale ed ha fatto fuoco». Sempre secondo il racconto degli spagnoli, nel locale c'erano due spazi riservati a diverse feste. «Abbiamo saputo - dicono ancora - che alcuni ragazzi avevano fatto a botte e che la sicurezza li aveva allontanati. Noi non c'entriamo niente. Non abbiamo neanche visto il primo alterco. Abbiamo solo sentito i colpi di pistola e visto il nostro amico ferito».