rassegna stampa

Ecco Alisson il bello di Roma

In Brasile è lui a esser considerato il miglior numero uno in circolazione. A pensarla così, oltre al ct Dunga, anche i suoi colleghi che lo hanno eletto il miglior portiere dell’ultimo Brasileirao

Redazione

Il Brasile ha rifiutato numerose offerte da parte di agenzie di moda perché a lui piaceva solo giocare a pallone. Alisson Becker è sbarcato ieri mattina a Fiumicino pronto per questa sua nuova avventura con la Roma. Evangelico, ha nella Bibbia un compagno di viaggio che non lo abbandona mai. Ama leggere anche altro (ad esempio libri di storia) e negli ultimi tempi, come evidenzia Stefano Carina su Il Messaggero, è rimasto affascinato dalla biografia di un altro sportivo brasiliano, il tennista Gustavo Kuerten.

La famiglia, stella polare nella vita di Alisson. Legatissimo ai genitori («Ma solo mamma viene allo stadio, papà preferisce vedere le partite a casa») ora se ne sta creando una sua con Natalia Loewe, conosciuta grazie ad un amico a Porto Alegre e divenuta recentemente sua moglie.

Testa sulle spalle, fa della professionalità il suo biglietto da visita: «Scherzando dico sempre che ho una doppia personalità. A casa sono un burlone, rido, mi reputo un ragazzo tranquillo ma in campo mi trasformo. Sono un perfezionista, convinto che si possa migliorare di giorno in giorno. Adoro Neuer ma Buffon è una leggenda». In Brasile invece, è lui a esser considerato il miglior numero uno in circolazione.

A pensarla così, oltre al ct Dunga, anche i suoi colleghi che lo hanno eletto il miglior portiere dell’ultimo Brasileirao. Proviene dall’Internacional, lo stesso club di Falcao. Un signore che nella capitale ha lasciato il segno: «Lui è stato il Re di Roma, io spero di diventare il Principe». Ci sarà tempo per spiegargli che di Principe a Roma ce n’è già stato uno. Intanto promette: «Darò tutto per la Roma».