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rassegna stampa

Da Kolarov a Zeman, i “traditori”

I tempi sono cambiati, ma qualcuno tra i tifosi storce comunque il naso

Redazione

In principio fu Alessandro Ferri: nel 1948 passò dalla Lazio alla Roma e fu un qualcosa che oggi è irripetibile. Perché Ferri era una bandiera della Lazio, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

Di storie alla Kolarov ce ne sono abbastanza, ma spesso parliamo di calciatori che hanno prima cambiato strada, poi sono tornati nella capitale vestendo la maglia dell’altra sponda. Manfredonia in questo è il portabandiera del malcontento, dei laziali che lo hanno amato e dei romanisti che se lo sono ritrovato vicino e che hanno finito per detestarlo (non tutti, ovvio) per il suo passato biancoazzurro. L’elenco dei ferriani è lunghissimo.

Arne Selmosson (trasferimento datato 1958) e Carlo Perrone (1981 e poi nel 1982 il ritorno alla base) Fulvio Bernardini (via Inter, 1928), Attilio Ferraris IV (via Bari 1938), e così via. I più recenti passaggi alla Roma dei laziali Gigi Di Biagio, che con il biancoceleste aveva solo una presenza in A, via Foggia nel 1994, più Diego Fuser, capitano biancoceleste di un pezzetto di èra Cragnotti, via Parma nel 2001. Ora tocca a Aleksandar Kolarov, con i tempi che sono cambiati,ma qualcuno storce comunque il naso. E tutti hanno ragione. Alla fine una squadra la si può mettere su. Allenatore? Zdenek Zeman, passato nel 1997 dalla Lazio alla Roma.