rassegna stampa

Biglietti per i favori dei politici. Il tecnico: lo stadio farà schifo

Dalle intercettazioni emergono dichiarazioni sconcertanti da parte delle persone arrestate e indagate nell'inchiesta sulla realizzazione dello Stadio della Roma

Redazione

Dalle carte sull'inchiesta di Tor Di Valle emerge anche come Luca Parnasi curasse le relazioni pubbliche non solo con tangenti, ma anche con piccoli favori, come i biglietti per le partite di calcio, regalati solo a chi potesse essere utile per il “progetto”. Come riportato da Il Messaggero,  il 18 maggio 2017, il dg della Roma, Mauro Baldissoni, segnala a Contasta che Luca Lanzalone ha chiesto tre biglietti per Roma-Genoa da consegnare ad altrettanti esponenti nazionali dei Cinquestelle, tra i quali uno che potrebbe essere "funzionale a favorire, in tempi brevi, un accordo Raggi-Zingaretti-Pallotta". Il 27 maggio è Parnasi a parlarne con Baldissoni: "Uno me lo ha chiesto Claudio Santini (capo se- greteria del Mibact, ndr)... ci sta dando una grossa mano". La richiesta arriva anche da Francesco Boccia, deputato Pd, presidente della Com- missione Bilancio: "Dobbiamo capire se ci interessa sul progetto... lo conosci tu? Commissione Bilancio, insomma abbastanza influente". Anche Matteo Salvini ha chiesto due ticket a Parnasi, "però io onestamente di Matteo me ne fregherei, sto ragionando solo con te su quelli che secondo me hanno un minimo di senso per il progetto". Gli atteggiamenti di riguardo spaziano dalla politica all’Opus Dei: dalle intercettazioni emerge che Parnasi ha proposto a Gola – assessore allo Sport del X Municipio, indagato - che lavora come responsabile commerciale della Mondo spa, che produce calpestabi- li sportivi, "di mettere in contatto l’azienda che rappresenta con la Elis", una scuola di formazione professionale dell’Opus Dei, "per la realizzazione di un campo da calcio".

Nell’inchiesta c’è anche l’ombra della “cricca” che nel 2010 aveva il controllo delle opere per le celebrazioni dell’Unità d’Italia e il G8. "Si deve fare per forza, verrà uno schifo ma si fa". A parlare così, nel settembre 2017, era Carlo Notarmuzi, dirigente di palazzo Chigi, responsabile del progetto per il nuovo stadio della Roma per la presidenza del Consiglio. A contare - almeno a suo dire - su importanti agganci è anche Remo Calzona, ordinario alla facoltà di Ingegneria de “La Sapienza”, ma soprattutto progettista dei ponti che interesserebbero l’area dedicata allo stadio e la tenuta strutturale dell’Ippodromo di Tor Di Valle. Annotano i carabinieri: "Calzona ha già relazionato sull’argomento, più volte ac- cenna al fatto che il progetto del Ponte denominato “dei Congressi”, quando giungerà in commissione Lavori pubblici per il parere sulla sicurezza, sarà certamente bocciato per la presenza di palesi errori strutturali. Più volte accenna alle sue conoscenze all’interno del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che gli consentono di sapere in anticipo le decisioni, avendo un contatto di- retto con “il Presidente”. E al telefono con Luca Caporilli, per l’accusa un altro sodale di Parnasi, dice: al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, "si fa quello che dico io".

(M. Allegri - L. De Cicco - V. Errante)