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rassegna stampa

Ancelotti, la chiave per il sì sono i pieni poteri

Il tecnico, dopo essere stato esonerato dal Bauern, è libero e può firmare pure subito

Redazione

Ancelotti è lui l'unico vero candidato a prendere il posto di Ventura. Le altre soluzioni sono solo di scorta, nel caso in cui la Federcalcio non riuscisse a convincere Carletto. Che, da Vancouver, si confronta con il dg Uva che ha avuto l'incarico da Tavecchio di parlare con il tecnico di Reggiolo che, dopo essere stato esonerato dal Bayern, è libero. E, in teoria, può firmare pure subito. L'obiettivo è averlo in panchina per le amichevoli di marzo contro l'Argentina e l'Inghilterra.

Ancelotti dal Canada ha dato la sua disponibilità. Ma, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, ha subito posto una condizione: "Prima la situazione in Federcalcio deve essere chiara". Ancelotti sa bene che cosa sta accadendo in Italia: la governance del calcio è debole e soprattutto in bilico. Così preferisce aspettare prima di dire sì al dg con cui ha già lavorato nel Parma.

Tavecchio è disposto a concedere a Carletto la qualifica di direttore tecnico, promessa inizialmente anche a Ventura e in un secondo tempo negatagli (fu accontentato con il prolungamento sino al 30 giugno del 2020). Ancelotti, insomma, avrebbe i pieni poteri nell'organizzazionedella struttura tecnica. Si occuperebbe di tutte le nazionali. E in più avrebbe la possibilità di scegliere qualche figura di sua assoluta fiducia.

La Federcalcio, per accontentarlo, cercherà di riportare in azzurro pure Maldini. All'ex capitano della Nazionale, poco convinto di lavorare con Tavecchio, potrebbe offrire la presidenza del Club Italia che fino al mondiale 2014 è stato guidato da Albertini, all'epoca vice di Abete. A Maldini interessa il programma e un ruolo operativo. Esclude di diventare semplicemente uomo immagine.